Terzo e ultimo workshop, questa mattina, in videoconferenza, nella tabella di marcia del progetto S.T.E.P. (Sviluppo Tecnologico per l’accesso al Fondo di solidarietà e Potenziamento organizzativo dell’ufficio del Commissario antiracket e antiusura), cofinanziato al 75% dal PON Legalità 2014-2020 e al 25% dal Fondo di solidarietà.
Il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Giovanna Cagliostro ha presieduto il confronto da remoto con le 18 prefetture campione (Alessandria, Bari, Bologna, Caserta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Latina, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Siracusa, Venezia) coinvolte nel progetto per la realizzazione di una piattaforma informatica che semplificherà le procedure per l’accesso al Fondo consentendo al tempo stesso di ridurre i tempi per la definizione delle domande di accesso.
Le indicazioni degli uffici territoriali del governo sono state utili per fare emergere esigenze e idee e di conseguenza per delineare gli ambiti di intervento del progetto S.T.E.P. necessari a garantire il raggiungimento degli obiettivi di efficienza che lo caratterizzano.
Le prefetture, infatti, nell’ambito del procedimento di concessione dei benefici del Fondo – elargizioni e mutui – svolgono un doppio ruolo, fungendo da un lato da “front desk” rispetto alle vittime di estorsione e di usura, e svolgendo dall’altro le istruttorie delle istanze di accesso sulle quali deve poi deliberare il Comitato.
Con lo svolgimento dei 3 workshop – quello di oggi e i due precedenti del 12 e del 14 gennaio scorsi, rispettivamente con i responsabili delle istruttorie della struttura commissariale e i rappresentanti della Consap, e con i membri del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura – è stato definito il set di proposte che formerà “l’ossatura” della nuova piattaforma informatica.
Soddisfazione da parte del Commissario straordinario Cagliostro: «Fare rete, con il coinvolgimento di tutti gli attori di questo processo è il presupposto indispensabile per raggiungere l’obiettivo di dare completa tutela alle vittime che coraggiosamente hanno denunciato e consentirne il rapido reinserimento nell’economia legale».
Fonte: Viminale