L’Abruzzo combatte contro l’inquinamento ambientale e lo fa con una serie di misure incentivanti e con un piano d’azione sinergico. In particolare sarà un Comitato istituzionale, composto da tecnici e amministratori, a delineare il programma di azioni da mettere in campo per fronteggiare l’inquinamento atmosferico. È quanto deciso nella riunione di insediamento, tenutasi martedì 2 febbraio, a Roma, presso il ministero dell’ambiente, alla presenza del ministro Gianluca Galletti e dei sottosegretari Silvia Velo e Barbara Degani. Del gruppo di lavoro, in rappresentanza della Regione Abruzzo, è stato chiamato a fare parte il sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, che ha fornito il proprio contributo alla discussione sullo stato di attuazione del “Protocollo sulla qualità dell’aria” siglato il 30 dicembre scorso.
Lo ha resto noto, ieri mattina, a Pescara, in Regione, lo stesso Mazzocca nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche la dirigente regionale del settore, Iris Flacco. Il documento ministeriale indica le linee di azione e i programmi da attuare per abbassare il livello di inquinamento atmosferico presente nelle nostre città, accresciuto dal mutamento delle condizioni climatiche. “Si tratta, in sostanza, – spiega Mazzocca – di un programma di interventi incisivi e che, opportunamente utilizzati, possono determinare una svolta positiva nella lotta all’inquinamento atmosferico. Il nostro obiettivo è quello di proseguire, sui temi dell’energia come su quelli dei cambiamenti climatici, la collaborazione tra istituzioni centrali e locali, consolidatasi nell’ottobre scorso nell’ambito della Convenant of Mayors tenutasi a Bruxelles lo scorso 15 ottobre. In quella sede, alla presenza dei rappresentanti delle municipalità europee e della Commissione Europea, – prosegue – abbiamo sperimentato ed avviato un nuovo modello di governance, che vede la Regione quale struttura di coordinamento e di riferimento per tutto il territorio del ‘Patto dei Sindaci’, per quanto attiene gli interventi nel campo dell’energia e del clima”.
Sei le misure previste. Nello specifico, si tratta di 1) incentivi per l’utilizzo del trasporto pubblico locale e la mobilità condivisa (Euro 18 mln). A tal proposito, verrà istituito un fondo (12 mln di euro) per la promozione e la diffusione di sistemi di mobilità alternativi al trasporto privato. A queste risorse si aggiungeranno anche quelle (6 mln di euro) finalizzate al finanziamento per la mobilità sostenibile, 2) Fondo per la mobilità sostenibile (Euro 35 mln). E’ in corso di predisposizione un programma sperimentale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, rivolto ad enti locali che abbiano una popolazione superiore ai 100 mila abitanti. Le amministrazioni potranno presentare progetti volti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile (piedibus, car-sharing, car-poooling, bike shering); realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti; programmi di educazione e sicurezza stradale; riduzione del traffico e cessione di buoni mobilità ai lavoratori che utilizzano mezzi di trasporto sostenibili. Per tali interventi il Ministero ha previsto uno stanziamento di 35 mln di euro. E’ prevista una quota di cofinanziamento da parte del Ministero pari al 70% del valore complessivo degli interventi. Condizione necessaria per usufruire delle risorse è l’adozione da parte degli enti locali potenziali beneficiari l’adozione di un documento di pianificazione dei trasporti a scala urbana. 3) Fondo Kyoto per la mobilità sostenibile (50 mln di euro) .
Le modalità di accesso ed erogazione dei finanziamenti previsti saranno disciplinate attraverso una Circolare ministeriale, cui farà seguito la pubblicazione del relativo bando, in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto del 2 febbraio 2016. 4) Fondo Kyoto per l’efficienza energetica delle scuole (Euro 252 mln). Con il primo bando del giugno 2015 sono stati utilizzati solo 98 dei 350 milioni disponibili. La riprogrammazione delle risorse residue (252 milioni) avverrà con un prossimo decreto ministeriale che riapre i termini di presentazione delle domande con una ‘finestra’ di 180 giorni dalla pubblicazione. 5) Riqualificazione degli edifici della pubblica amministrazione (21,5 mln). I criteri e le modalità per l’esecuzione dei programmi di riqualificazione saranno stabiliti da un decreto ministeriale. Intanto è stata completata l’istruttoria dei progetti di efficientamento pervenuti dalle’pubbliche amministrazioni. Gli interventi finanziabili ammontano a circa 70 milioni e saranno attivati una volta approvato il decreto interministeriale.