Il progetto Capacity è promotore di processi di rigenerazione urbana eliminando gli insediamenti caratterizzati da baracche e costruzioni fatiscenti e creando nuove opportunità nelle sfere dell’abitare e della socialità, elaborato nell’ambito del Programma di Riqualificazione e Sicurezza delle Periferie Urbane lanciato dal Governo, è stato approvato nel 2017 (durata 30 mesi) con un finanziamento di 18 milioni di euro per la periferia sud est di Messina. La partnership del progetto è costituita da organizzazioni dell’economia sociale e istituzioni pubbliche guidate dal capofila Comune di Messina, che ha utilizzato un approccio a vari livelli per contrastare le diseguaglianze di ricchezza e opportunità, focalizzandosi, in primis, sulle azioni riguardanti l’Abitare (A1) e la rigenerazione urbana di Fondo Saccà e Fondo Fucile, due zone periferiche.
Il progetto, per rendere esigibile il diritto all’abitare dei beneficiari abitanti a Fondo Saccà e Fondo Fucile, prevede 3 alternative: l’assegnazione da parte del Comune di un alloggio nel condominio prototipale da realizzare attraverso la sperimentazione di pratiche di auto-costruzione assistita e salariata; 2. l’ assegnazione di unità abitative acquistate sul mercato immobiliare nel rispetto degli standard di edilizia residenziale pubblica, mediante avviso pubblico; 3. il sostegno all’acquisto, attraverso un contributo una tantum, assegnato ai beneficiari e denominato Capitale personale di capacitazione, e tramite la valorizzazione economica di pratiche di autorecupero e l’utilizzo di servizi di finanza etica. A oggi un capitolo della relazione del secondo anno di mandato del Sindaco De Luca è completamente dedicato a “Capacity: stiamo recuperando il tempo perduto”, dove è riportato che il progetto va completato entro il 3 maggio 2021 e Palazzo Zanca conta di farcela a rientrare nella tempistica e fa il punto sul risanamento delle “favelas” messinesi.
La dotazione finanziaria del Progetto si attesta intorno agli 11 milioni di euro e per quanto riguarda Fondo Saccà, l’intervento prevedeva il coinvolgimento di 64 famiglie, delle quali 52 avrebbero usufruito delle risorse finanziarie o mediante il capitale di “capacitazione” o con l’assegnazione in locazione degli appartamenti sul mercato. Nel frattempo, si è realizzato il cosiddetto “condominio ecologico”, finanziato con un importo di 2 milioni 200 mila euro e costituito da 12 alloggi sperimentali costruiti con tecniche ecosostenibili, ma il problema è nato quando completato il censimento dei nuclei familiari residenti nelle aree baraccate di Messina si è accertato che il numero degli abitanti era superiore rispetto alle previsioni e da qui la necessità di aggiornare la situazione degli occupanti e dare la possibilità alle famiglie non censite di presentare istanza per accedere ai benefici previsti dal Progetto Capacity, in quanto non si può sbaraccare e risanare un’area se continuano ad essere abitate baracche o costruzioni fatiscenti presenti in quella stessa porzione di territorio; ricapitolando i nuclei familiari di Fondo Saccà sono adesso 67 e 40 di loro hanno accesso al capitale di capacitazione, 27 si sono orientati per l’acquisto di alloggi e tutte le procedure termineranno a maggio 2021.
Ma la situazione di Fondo Fucile è più complessa, in quanto il Progetto Capacity ha ricompreso solo una parte delle famiglie residenti in quella che è la più grande baraccopoli di Messina, 74 nuclei familiari e la Regione siciliana ha stanziato poco più di 5 milioni di euro, una somma sufficiente per acquistare 39 alloggi, “il completamento della riqualificazione dell’intera area di Fondo Fucile, sottolinea il sindaco, era stato ipotizzato con le risorse dei Fondi afferenti al Pon Metro”, le graduatorie dei beneficiari sono state approvate, coinvolgendo 80 famiglie con i requisiti previsti dalla vecchia L. 10/1990, che stanziò i 500 miliardi di lire per lo sbaraccamento, e altre 40 famiglie per le quali si deve comunque trovare una sistemazione. Il Progetto Capacity per Fondo Fucile consentirà comunque, in ogni caso, di completare l’intervento di riqualificazione complessiva: 26 le famiglie che accederanno al “capitale di capacitazione” e 13 quelle che opteranno per l’acquisto di alloggi sul mercato.
«A completamento di quanto previsto dal Progetto occorrerà procedere all’acquisto di 35 alloggi, fermo restando che, successivamente alla demolizione delle casette di Fondo Saccà, si procederà alla realizzazione di 12 alloggi del “condominio ecologico”, assicura De Luca, consentendo non solo il raggiungimento dell’obiettivo prefissato dei 135 alloggi previsti in totale dal Progetto, ma anche un incremento sostanziale delle unità abitative da destinare al risanamento della città». Riepilogando, sono state rendicontate (spese per opere realizzate) somme pari a 3 milioni 727 mila euro; altri 4 milioni 775 mila euro sono stati impegnati e saranno rendicontati entro il prossimo 31 dicembre; restano da impegnare 3 milioni 140 mila euro, così si arriva alla somma complessiva di 11 milioni 700 mila euro, con l’obiettivo di completare il Progetto entro maggio, procedendo allo sbaraccamento definitivo di Fondo Fucile e Fondo Saccà.