Un Parco Agroalimentare dei prodotti tipici della Campania dove sorge adesso la Balzana, uno dei più grandi complessi agricoli di Italia confiscato a Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, ritenuti i capi del clan camorristico di Casal di Principe. Il bene agricolo è stato assegnato al Consorzio Agrorinasce, costituito da sei comuni (San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, Casapesenna, S. Marcellino, S. Maria la Fossa e Villa Literno) tra cui quello dove è ubicato il bene, per procedere con le attività di rifunzionalizzazione grazie anche al supporto delle risorse della politica di coesione.
La Balzana ha un’estensione totale di circa 2000 ettari accorpati con 10 ville bifamiliari, una cappella, una piccola scuola e circa 14 immobili produttivi.
Il Consorzio Agrorinasce ha posto in essere negli anni una serie di azioni preliminari necessarie alla valorizzazione dell’intero complesso agricolo. Nel corso degli ultimi anni, anche al fine di tenere alta l’attenzione sul complesso agricolo, sono state autorizzate riprese cinematografiche per la realizzazione di quattro importanti lavori culturali (film e fiction).
Secondo una prima stima dei costi, il recupero del complesso agricolo e la realizzazione delle infrastrutture primarie necessarie (fognature, impianti idrici, telefonici e di illuminazione) ammonterebbero ad oltre 30 milioni. Questi interventi sono necessari alla valorizzazione e alla creazione del Parco agroalimentare dei prodotti tipici della Campania, concentrando nel borgo agricolo e nei 200 ettari di terreno agricolo circostanti tutte le produzioni tipiche campane (grano, pomodori, allevamento di bufale, prodotti ortivi, ortofrutticoli, vigneti ecc..), le attività di trasformazione e la loro commercializzazione, fino alla ristorazione. Accanto alle attività produttive si procederà con il recupero delle 10 ville bifamiliare e altri immobili ad uso civile, al fine di consentire il sorgere di una comunità residente (costituita per lo più da una parte dei dipendenti che operano nelle diverse attività produttive), la succursale dell’istituto agrario, già autorizzata nella vicina Casal di Principe, centri per la formazione professionale, attività ricettive e commerciali per il turismo rurale, lo sport e altro ancora.
La realizzazione del ‘Parco Agroalimentare dei prodotti tipici’ potrà essere conseguita con il ripristino delle infrastrutture primarie e secondarie esistenti, ai quali occorrerà aggiungere il piano di investimenti produttivi per la realizzazione di delle singole attività produttive programmate all’interno del complesso agricolo. Il coinvolgimento dei soggetti privati (inclusi quelli del terzo settore) e pubblici produrrà un moltiplicatore di investimenti e di occupazione importantissimo per l’intero comprensorio grazie agli investimenti di natura produttiva che verranno successivamente realizzati.
Il consorzio Agrorinasce è attualmente impegnato con la definizione degli studi di fattibilità per le opere di urbanizzazione primaria e con la gestione di alcuni tavoli operativi per definire le attività da realizzare in futuro. E’ stato concluso, inoltre, l’accordo con il Consorzio generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno per l’impianto di irrigazione ed è in corso un tavolo istituzionale con la Provincia di Caserta e i Comuni di San Tammaro e S. Maria La Fossa, per definire un Accordo di programma.
L’Agenzia sarà coinvolta nel Gruppo di lavoro per lo studio ed elaborazione del programma strategico di fattibilità economica per il nascente Parco Agroalimentare. Al Gruppo di lavoro parteciperanno anche il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, la Regione Campania, Agrorinasce, ISMEA e CREA.
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale