Si svolge oggi, 23 giugno, un incontro fra il Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, l’Anci e altri soggetti istituzionali, per discutere l’attività dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali e sui dati emersi dal Rapporto di Avviso Pubblico, commentati dal presidente Antonio Decaro e dal Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci.
“Fare l’amministratore pubblico è rischioso – ha detto Decaro – e dai dati del rapporto si vede chiaramente la presenza ingombrante dell’anti Stato rappresentato dalla criminalità organizzata, ma anche da forze sociali che alimentano sentimenti eversivi nei confronti dei valori democratici. Sui Sindaci gravano responsabilità anche eccessive, come abbiamo visto nel corso dell’emergenza Covid. Quante volte succede a Sindaci di piccoli Comuni di essere minacciati – ha aggiunto – Sindaci che magari non denunciano, si dimettono adducendo ragioni personali o rinunciano proprio a candidarsi. Facile sentirsi soli. Occorrono risposte perché non sia la criminalità organizzata a sostituirsi allo Stato”. Il presidente dell’Anci ha poi concluso ricordando i Sindaci assassinati per difendere la legalità, Angelo Vassallo e Gianni Carnicella. “Sindaci umili, non eroi, ma straordinari servitori del Paese”.
“Sono molto preoccupato da due aspetti – gli ha fatto eco Ricci – che seguiranno la ripresa della vita normale. Il primo riguarda il tentativo della criminalità di svolgere un ruolo sociale sostitutivo dello Stato e dare risposte laddove non ce ne saranno. Il secondo riguarda l’aumento dell’odio che, come capitato anche a me, colpisce in maniera molto dura. Per questo – ha concluso – bisogna colmare il divario tra responsabilità, protezione e indennità, altrimenti non avremo più persone che vogliano spendersi per guidare e difendere le proprie comunità”.