Una grande alleanza tra istituzioni, mondo economico, industriale, politico e religioso, società civile, cittadini comuni. Tutti con un unico obiettivo: rispondere con fatti concreti alla crisi climatica perseguendo una società più a misura d’uomo. Questi i capisaldi del Manifesto di Assisi, presentato oggi nella città del patrono d’Italia alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. A rappresentare l’Anci, che da subito ha aderito all’iniziativa di Symbola che ha già superato le 2mila adesioni, è stato il presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco. “Penso – ha detto Bianco – che non ci si assolve la coscienza mettendo una firma, per questo oggi a nome di Anci e del presidente Decaro porto un regalo concreto: il parere sulla blu economy approvato all’unanimità ieri a Barcellona dalla assemblea plenaria di Arlem, l’organismo che riunisce città e regioni euromediterranee. Nel parere si chiede una banca dati euro mediterranea, istituzione e poteri ad una autorità euromediterranea per tenere pulita la nostra costa, percorso verso il divieto di gas metano e petrolio nel Mediterraneo”. Tornando al Manifesto Bianco ha ribadito che “i Comuni vogliono fare la loro parte e siamo convinti che una partita importante si gioca anche sul piano della conoscenza ed è per questo che porteremo in ogni Comune la voce unitaria di tutte le forze migliori del Paese. Ma dobbiamo essere aiutati ad agire concretamente per salvaguardare l’ambiente anche da un punto di vista normativo, non lasciando soli i piccoli Comuni e permettendo alle grandi aree urbane di mettere in campo azioni efficaci. Non è possibile – ha concluso Bianco – che nella stessa Città metropolitana il sindaco del capoluogo faccia una ordinanza che blocca il traffico mentre magari il collega del comune di fianco fianco ne faccia un’altra diametralmente opposta”.
“La chiave di questo manifesto oltre a grande sfida economica e tecnologica – ha spiegato il promotore dell’iniziativa Ermete Realacci – incrocia le cose tipiche dell’Italia: innovazione , qualità, coesione sociale, bellezza, comunità, territorio e i Comuni sono la sede dove una cultura antica raccoglie le migliori energie per affrontare futuro. Una delle matrici di questa nuova alleanza, data soggetti economici e sociali grandi e piccole – ha aggiunto Realacci – sono le radici e l’identità nuova del’Italia. Senza una identità forte l’Italia non può andare avanti e questa identità non si costruisce senza i Comuni”.
E anche per il custode del Sacro convento di Assisi, Mauro Gambetti “è questa la parte bella del Paese. Ci troviamo assieme, con estrazioni e interessi diversi ma accomunati dalla grossa emergenza di questo tempo. Oggi – ha aggiunto – condividiamo l’idealità su questo tema e speriamo che azioni come questa facciano rifiorire di nuovo l’Italia”.
I saluti della città di Assisi sono stati portati dalla sindaca Stefania Proietti che, dando il benvenuto alla numerosa platea, ha rimarcato come “il rimedio alla crisi planetaria sta nel rifondare un’economia che sia attenta alle persone e all’ambiente. Oggi siamo ad Assisi per fare questo patto che mette al centro la vita. E su questo patto Anci e le città hanno ruolo fondamentale ma per essere efficace occorre occorre una voce unitaria e coerente”. E nel solco delle azioni concrete anche la prima cittadina di Assisi ha voluto portare il suo ‘regalo’. “Oggi – ha detto – lanciamo la mozione Assisi che parte da nostro Consiglio comunale ma che auspichiamo approdi in tutti i Comuni italiani. Una mozione che punta ad arrivare entro il 2050 senza emissioni nette di Co2. Per farlo – ha concludo la Proietti – dobbiamo ripensare nuovi sistemi di trasporti, innovative idee sul ciclo rifiuti, nuove azioni sul rinnovabile. Ad Assisi abbiamo cominciato, i Comuni italiani ci seguano su questa strada perché se è vero che una singola azione non cambia il mondo, tante azioni unite possono farlo”.
“Un bellissimo messaggio in cui si recupera il senso di comunità -ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – che dà un’idea armonica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sui grandi obiettivi c’è trasversalità di soggetti e siamo particolarmente orgogliosi di essere stati co-protagonisti della firma di questo Manifesto. Assisi – ha concluso Boccia – oltre luogo di pace diventa oggi luogo di spirito di comunità Paese da recuperare a tutti i livelli”
Fonte: ANCI