“La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica, immobile, inerte. Perché si nutre di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurando dalla platea del Teatro Regio di Parma, uno dei templi della musica italiana, le iniziative per la nuova Capitale italiana della Cultura 2020.
Un messaggio conciso, ma di alto livello, il suo, nel quale il Capo dello Stato ha anche ricordato le figure di Giuseppe Verdi e di Arturo Toscanini, grandi personaggi della storia musicale del Paese . Il primo, ispiratore con il “Va Pensiero” dell’ideale risorgimentale; il secondo – esule durante il fascismo – promotore culturale della rinascita dell’Italia con il concerto della liberazione per la riapertura della Scala nel 1946″.
Mattarella ha poi ribadito il ruolo fondamentale della cultura come “collante” virtuoso e ricompositivo delle diverse identità. “La cultura – ha detto – è anche più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze. Capace di generare un patrimonio che rende tutti più ricchi, di umanità innanzitutto”.
“Sono convinto che a breve” per la competizione di Capitale italiana della cultura sarà come per gli Oscar e “arriveremo alle città che si fregeranno del titolo di candidata finalista”. Ne è convinto il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, nel suo saluto alla cerimonia di inaugurazione di Parma Capitale Italiana della Cultura, al Teatro Regio.
Per il titolo di Capitale italiana della cultura 2021 “la procedura è già avviata – ha spiegato Franceschini -, hanno fatto domanda 44 città, grandi e piccole, capoluoghi e borghi, e ogni anno si registra una qualità crescente della programmazione. Non si premia la città più bella ma quella mette in campo un progetto più coinvolgente, più aperto, più innovativo e più trasversale rispetto alle varie potenzialità del proprio territorio”.
“E’ una competizione crescente – ha aggiunto il ministro durante la cerimonia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – che farà diventare in un tempo molto breve anche il titolo di finalista. Arriveremo vicini a quello che avviene per gli Oscar, dove essere candidati all’Oscar è già un grande titolo. Arriveremo alle città che si fregeranno del titolo di candidata finalista della Capitale della cultura”.