Rapporto Oise, persi 800mila posti di lavoro
Dal 1998 ad oggi sono stati realizzati oltre 9 milioni di interventi di recupero edilizio grazie alle detrazioni fiscali e dal 2007 circa 2,5 milioni di efficientamento energetico. I numeri e le analisi sono contenuti nel rapporto Oise, l’osservatorio di FenealFilcaFillea e Legambiente sull’innovazione e la sostenibilità nel settore edilizio, giunto alla sua quarta edizione. Segnali positivi, dunque, in termini di cantieri aperti ma il rapporto segnala anche le criticità legate ai posti di lavoro nel settore che ha perso 800mila addetti. (Vai allo speciale)
La sfida, dunque, è di tornare a creare lavoro attraverso migliaia di cantieri di messa in sicurezza del territorio e riqualificazione del patrimonio edilizio in tutta Italia, con obiettivi energetici e di sicurezza statica e sismica. L’impegno comune di FenealFilcaFillea e Legambiente è di lavorare affinché questa prospettiva prenda piede e permetta di invertire la curva dell’occupazione attraverso la riqualificazione e manutenzione dell’enorme patrimonio edilizio italiano.
Inoltre, occorre definire norme più stringenti per garantire che il lavoro prodotto attraverso le politiche di incentivazione sia lavoro qualificato e regolare. Per sindacati e Legambiente ci sono tutte le condizioni per uscire dalla crisi del settore edilizio, mettendo al centro delle politiche le città e la rigenerazione energetica e statica del patrimonio esistente. Per questo sindacati e Legambiente chiedono al governo di semplificare gli interventi, dare certezze agli investimenti e rendere strutturali le detrazioni fiscali legandole alla classe energetica degli edifici, premiare il miglioramento delle prestazioni, introdurre controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche e la sicurezza degli edifici
Per rilanciare il settore, secondo il rapporto, sono tre le strade da percorrere. Al primo punto c’è la riqualificazione del patrimonio edilizio. Basti pensare che ad oggi il recupero edilizio rappresenta circa il 70% del mercato complessivo. Inoltre, intervenire sulle prestazioni energetiche degli edifici consentirebbe di ridurre la spesa energetica delle famiglie che mediamente tra elettricità e riscaldamento si aggira in Italia tra i 1500 e i 2000 euro all’anno.
Al secondo punto, c’è la riqualificazione dei condomini, con oltre 20 milioni di persone vivano in edifici condominiali. Per promuoverne la riqualificazione, secondo sindacati e Legambiente, occorre semplificare gli interventi e introdurre specifici incentivi, perché la complessità dei lavori e le difficoltà di accesso alle detrazioni fiscali sono le ragioni fondamentali di questo stallo.
Infine, al terzo punto, c’è la necessità di un vero e proprio progetto industriale per il settore, per aprire i cantieri della rigenerazione edilizia attraverso soluzioni standardizzate e replicabili di retrofit che permettano di ridurre tempi e costi a fronte di prestazioni garantite in termini energetici e di sicurezza antisismica.