La sofferenza è la compagna scomoda di circa 2 milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni, perché sono carenti di due o più dimensioni del benessere (dalla salute al lavoro, dalla sfera sociale a quella territoriale, passando per l’istruzione). Lo evidenzia il rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile (Bes). La “multi-deprivazione” – questa la definizione tecnica- è più alta tra i giovani adulti di 25-34 anni e nel Mezzogiorno. Seguono altri dati allarmanti.
Fra i ragazzi del secondo anno delle scuole superiori, la quota di coloro che non “raggiunge la sufficienza (low performer) nelle competenze è del 30,4% per l’italiano e del 37,8% per la matematica”. Il riferimento è all’anno scolastico 2018/2019. “Nelle regioni del Mezzogiorno la quota di studenti che non raggiungono un livello sufficiente sale – sottolinea il Report – al 41,9% per le competenze in italiano e al 53,5% per quelle in matematica”.
A livello territoriale, i valori più elevati si rilevano al Nord, quelli più bassi al Centro. Analizzando le diverse sfere alla base del Bes, si confermano difficoltà su lavoro, conciliazione dei tempi di vita e soddisfazione economica. “Nel 2018, la speranza di vita alla nascita raggiunge il massimo storico, 82,3 anni (80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne)”. Tuttavia, la maggiore longevità femminile si accompagna “a condizioni di salute più precarie”.
Quanto all’incidenza del delitto sulla vita delle persone, il Report segnala che nel 2018, “le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente nel 54% dei casi”, mentre permangono “forti differenze di genere nella relazione tra autore e vittima dell’omicidio: l’81,2% delle donne uccise è vittima di una persona conosciuta (64% nel 2004)”. In generale – prosegue il Report – “nel 2018 si sono verificati 212 omicidi di uomini e 133 di donne (corrispondenti rispettivamente a 0,7 e 0,4 omicidi per 100mila abitanti dello stesso sesso). L’ultimo anno conferma la tendenza alla diminuzione del tasso di omicidi degli uomini (0,8 nel 2017), ma non di quello delle donne che rimane stabile (0,4 nel 2017)”.