Dal vertice di maggioranza è scaturito un accordo su alcuni aspetti della Manovra da emendare. In primo luogo, la tassa sulle auto aziendali è stata azzerata. Azzerato pure il gettito previsto di 300 milioni nel 2020, ma ci sarà comunque una riduzione dell’imponibile fiscale sulle auto promiscue affidate ai dipendenti, operazione comunque a saldo zero. In effetti, un dipendente che guida una 500 aziendale avrebbe potuto subire un aumento di tassazione pari a 673 euro, se ha un reddito da 28 mila euro annui. “Ci siamo resi conto – spiega Conte – che poteva avere qualche impatto problematico, ci sono arrivate tante segnalazioni dalle imprese del settore”. Con lo slittamento le imprese avranno “tutto il tempo di adottare le strategie aziendali. Altro aspetto rilevante, il rinvio di 3 mesi della tassa sulla plastica. Scatterà, quindi, da aprile 2020 e non da gennaio come in precedenza. Non si applicherà inoltre agli imballaggi di plastica compostabile e biodegradabile, ai dispositivi medici e agli imballaggi medicinali. Si applicherà invece su tutti gli altri imballaggi, comprese le bottiglie per le bevande, con un costo aggiuntivo non più di 1 euro al chilo, ma con una riduzione dell’85%.
La tassa sullo zucchero, invece, colpirà soltanto le bevande zuccherate, con un aggravio di 10 euro ogni cento litri, anch’essa partirà da aprile 2020. Stesso destino per il taglio del cuneo fiscale, cioè delle tasse sul lavoro che alleggeriscono la busta paga. Dovrebbe partire dal primo luglio. A tal fine stanziati 3 miliardi di euro. Ad avvantaggiarsene dovrebbero essere i lavoratori dipendenti che hanno un reddito fino a 35 mila euro lordi l’anno. In media l’effetto in busta paga dovrebbe aggirarsi intorno a 40 euro al mese. Dal 2021 la norma varrà per 12 mesi. Una novità rilevante prevede che un nucleo familiare possa avere una sola abitazione principale sulla quale non pagare l’Imu. In questo modo si vuole combattere la pratica con cui uno dei due coniugi sposta la residenza in modo fittizio sulla seconda casa. Altri emendamenti alla Manovra riguardano:
-un aumento del 3% dell’Ires sui concessionari pubblici, rispetto ai 2 punti percentuali inizialmente previsti;
-il bollo auto, che a partire dal 1° gennaio dovrà essere versato attraverso il circuito PagoPA;
– l’aumento fino al 20% del prelievo fiscale sulle somme sopra i 200 euro vinte alle Videolottery e sulle somme sopra i 500 euro vinte con Gratta&Vinci, Superenalotto, Win for life, Win for life gold e SiVinceTutto-SuperEnalotto, lotterie nazionali, Enalotto, Superstar.
A dispetto delle critiche piovute da più parti sulla Manovra emendata, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha espresso una certa soddisfazione per l’adozione di alcune misure che riguardano i Comuni: “Ringraziamo il Governo per aver ascoltato il nostro appello, un appello accorato di tutti i Sindaci senza distinzioni per ragioni politiche, geografiche o demografiche, perché si azzerasse finalmente il taglio di 564 milioni. Un taglio di risorse imposto nel 2014 e terminato nel 2018, ma fino a questa Manovra mai restituite ai Comuni e solo ora parzialmente ristorate. Restituire agli amministratori locali capacità di spesa, sia pure graduale e dopo anni di tagli impressionanti, significa consentire di garantire servizi ai cittadini, cioè dare loro le risposte che dai Sindaci si attendono”.