Negli ultimi giorni l’Italia da Nord a Sud è stata colpita dal maltempo: esondazioni, allagamenti, cedimenti stradali. Matera è stata travolta da un fiume in piena di acqua e fango, il Salento ha assistito impotente alla distruzione dei porti, in provincia di Agrigento le forti piogge e una tromba d’aria hanno messo in ginocchio i centri abitati e la costa, la Toscana monitora di ora in ora il livello dell’Arno che si fa minaccioso, in Piemonte e in Liguria ci sono state frane e nevicate importanti, in Alto Adige sono molti i paesini ancora isolati e senza corrente elettrica.
Le cose non vanno meglio a Venezia, così con le misure di sostegno alle famiglie e alle attività commerciali partono le attività di verifica dei danni al patrimonio artistico cittadino. In questo senso la direzione della Protezione civile del Veneto ha accolto la richiesta del Mibact regionale che, attraverso l’attivazione dell’Unità di crisi, sta raccogliendo informazioni per verificare lo stato di alcune chiese del territorio veneziano dopo la nuova ondata di maltempo abbattutasi su città e sulle isole nella giornata di sabato. L’Uccr-Mibact sta lavorando a stretto contatto con la Protezione civile per verificare lo stato di alcuni edifici religiosi colpiti dalle mareggiate e dall’acqua alta dell’ultima settimana. Obiettivo verificare la situazione, monitorare i danni e valutarne la messa in sicurezza.
“Si tratta della prima volta che viene attivata questa collaborazione sul campo – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin – una prima esperienza sperimentale era stata effettuata lo scorso anno nell’ambito dell’esercitazione europea Neiflex, che ha visto impegnati più enti per simulare scenari alluvionali e mettere a punto il sistema di intervento. In questi giorni stiamo attuando in concreto quanto appreso. A dimostrazione che le esercitazioni sono strumenti essenziali per attivare collaborazioni che, in momenti di emergenza, diventano fondamentali”.