Notte di tregua per Venezia, stremata dalla mareggiata dei giorni scorsi che ha allagato circa l’80% dell’abitato provocando un grave vulnus a monumenti e opere d’arte. Ma l’emergenza non è del tutto scongiurata. Potrebbe prodursi un altro picco. Intanto, le istituzioni si stanno mobilitando per prestare soccorso e riparare i danni. Il premier Giuseppe Conte, ancora in città, ha visitato la Basilica di San Marco e gestito una riunione operativa. Oggi dovrebbe incontrare i commercianti e coordinare gli interventi con il Sindaco Brugnaro.
“Per Venezia c’è un impegno a 360 gradi, c’è una situazione drammatica in una città unica, ci dobbiamo essere – ha dichiarato ai giornalisti, che lo attendevano all’uscita dall’hotel dove ha trascorso la notte – Speriamo, confidiamo di sì, è un’opera su cui ormai sono stati spesi tantissimi soldi ed è in dirittura finale, ora va completata e poi mantenuta – ha aggiunto riferendosi al Mose e poi, rivolgendosi ai veneziani, ha detto: “Siamo vicini a voi e speriamo di prevenire queste situazioni drammatiche, perchè non si ripetano più”. Gli ha fatto eco sul punto il Sindaco Brugnaro: “Ho chiesto lo stato di crisi. Servono risorse importanti. Necessario finire il Mose, l’acqua non si ferma con le mani o con i discorsi”.
Sulla calamità che ha colpito una delle più belle città d’arte del Paese e del mondo è intervenuto anche Antonio Decaro, presidente dell’Anci: “Non possiamo lasciare sulle spalle di un Sindaco, da solo, la storia di questo Paese. Venezia non è solo un patrimonio dei veneziani, né può essere competenza solo del Sindaco Brugnaro che in queste ore ha sfidato l’acqua alta e il maltempo, pur di non lasciare sola la sua città. Venezia è l’Italia e lo Stato, così come tutti gli italiani devono farsi carico della tragedia che quella città meravigliosa sta vivendo. Al Sindaco Brugnaro, che ho sentito in queste ore, ho portato la solidarietà di tutti i Sindaci d’Italia e la nostra disponibilità a sostenere le richieste per la sua comunità”.