L’Istat sta sperimentando una nuova classificazione degli enti territoriali in base alla categoria innovativa di “ecoregione”. Cosa deve intendersi a questo proposito? La risposta fornita dall’Istituto è sintetica ma esaustiva: le Ecoregioni, o regioni ecologiche, sono porzioni più o meno ampie di territorio ecologicamente omogenee nelle quali specie e comunità naturali interagiscono in modo discreto con i caratteri fisici dell’ambiente. Non a caso, nel panorama internazionale i processi di classificazione ecologica che portano alla definizione delle Ecoregioni vengono utilizzati come strumento di indirizzo per le strategie di gestione e sviluppo sostenibile del territorio a diverse scale.
Di conseguenza, l’approccio adottato in Italia prevede una classificazione gerarchica e divisiva del territorio in unità a crescente grado di omogeneità, coerentemente con specifiche combinazioni tra i fattori climatici, biogeografici, fisiografici e idrografici che determinano presenza e distribuzione di diverse specie, comunità ed ecosistemi. Per giungere a tale classificazione è stata attivata una collaborazione tra la Direzione Centrale per le Statistiche Territoriali e Ambientali (DCAT) dell’Istat e il Centro di Ricerca Interuniversitario “Biodiversità, Servizi ecosistemici e Sostenibilità” (CIRBISES), Dipartimento di Biologia Ambientale, La Sapienza Università di Roma. La statistica sperimentale che ne è scaturita tiene conto, pertanto, d’informazioni aggiuntive rispetto a quelle sino a ora pubblicate dall’Istat e riportate rispetto alle variazioni territoriali e amministrative che si verificano ogni anno sul territorio Nazionale. Obiettivo, consentire una nuova lettura del territorio in base alla quale analizzare in modo congiunto i dati statistici di carattere socio-demografici ed economici con le caratteristiche intrinseche delle eco regioni, relative all’omogeneità rispetto a determinanti fattori ambientali.