La costellazione di satelliti di osservazione terrestre Cosmo-SkyMed garantirà il monitoraggio costante degli edifici. Ciò avverrà in virtù dell’accordo siglato nei mesi scorsi dal Miur, Asi, Cnr e Infn. I dati aggiornati implementeranno il nuovo portale dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica in cui sarà possibile verificare il periodo di costruzione delle strutture, le condizioni di sicurezza, l’adeguamento alle norme antisismiche e gli aggiornamenti in itinere.
“Un nuovo portale, all’insegna della trasparenza e della condivisione – ha detto il titolare dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, presentando il sito – che ci consente di monitorare in maniera continuativa e precisa lo stato delle nostre scuole, di poter intervenire negli istituti più disagiati in maniera tempestiva e di poter utilizzare nuove tecnologie, anche quelle satellitari e aerospaziali di cui il nostro Paese è un grande pioniere, per poter costantemente controllare a livello millimetrico lo spostamento degli edifici pubblici. Il Miur sta investendo molto in edilizia scolastica anche attraverso la costituzione di una task force ministeriale che possa accompagnare Enti locali, Comuni e Province, nella messa in sicurezza di tutte le scuole italiane”.
Gli occhi elettronici che palmo a palmo scrutano la Terra dall’alto, di giorno e di notte, fotografano lo stesso punto con una frequenza di passaggio di circa 16 giorni e sono in grado di rilevare gli scostamenti di un edificio inferiori ad un centimetro. I dati ottenuti dall’osservazione satellitare vengono successivamente incrociati con quelli riguardanti la vetustà dell’edificio scolastico, con le mappe di rischio sismico, idrogeologico e con il carico a cui la struttura è sottoposta; attraverso il “data fusion” è poi possibile ottenere una mappa del rischio di tutti gli edifici scolastici.
Nell’ambito del programma Cosmo-SkyMed di seconda generazione, Telespazio ha la responsabilità della progettazione e sviluppo del segmento di terra e del segmento di logistica integrata e operazioni. Cosmo-SkyMed è stato concepito come programma in grado di soddisfare esigenze civili (monitoraggio ambientale, protezione civile) e militari. Le caratteristiche generali consentono l’interoperabilità con altri sistemi e l’utilizzo nel contesto di accordi internazionali. In particolare, Cosmo-SkyMed è in grado di soddisfare i rigidi requisiti operativi di Copernicus, il programma europeo per l’osservazione della Terra. La costellazione consente di acquisire informazioni sull’intera superficie del globo riprendendo la stessa area in media ogni 12 ore. Ogni satellite riesce a generare 450 immagini al giorno. Cosmo-SkyMed di seconda generazione prevede, inoltre, il lancio di un secondo satellite nel 2020 per garantire prestazioni ancora migliori in termini di tecnologia, servizi e vita operativa del sistema.
“Questo è un progetto nato qualche mese fa, che noi ci troviamo ora a implementare insieme a tutti i soggetti coinvolti. Questa mappatura è diversa dal passato in termini di precisione – ha spiegato il viceministro Anna Ascani, con delega all’edilizia scolastica – incrociando questi dati con altri che abbiamo, avremo maggiori informazioni e una Anagrafe dell’edilizia scolastica sempre più completa e leggibile che ci consentirà di intervenire rapidamente dove è necessario”.
Giorgio Saccoccia presidente dell’Agenzia spaziale italiana, ha spiegato che “con i satelliti in orbita si guarda con un occhio non naturale il territorio. I satelliti hanno punti di riferimento su ogni edificio la cui posizione viene monitorata nel corso del tempo, a ogni passaggio dei satelliti. Riusciamo a seguire sia gli spostamenti che la loro velocità, pronti a cogliere eventuali anomalie”.
“La ricerca indaga la natura in modo pluridisciplinare: dai cambiamenti climatici ai terremoti – ha spiegato Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche -, quello di cui si parla oggi è uno splendido esempio di sinergia tra chi sa fornire i dati e i ricercatori che fanno uno screening”.
Ad assicurare l’analisi in tempo reale dei dati elaborati dai satelliti è l’Istituto nazionale di fisica nucleare. “Abbiamo sviluppato le tecnologie per analizzare l’enorme mole di dati quasi in tempo reale e questo è quello che serve in questo progetto scolastico – ha detto Donatella Lucchesi dell’Infn -. Attraverso i nostri centri di calcolo e una rete super veloce è possibile monitorare anche spostamenti minimi degli edifici”.