Quando si tratta il problema dell’inquinamento si trascura spesso una delle sue forme più subdole: quasi Il 17,5 % della popolazione europea ha dichiarato, infatti, di essere esposto all’inquinamento acustico, quei “rumori ambientali” che vanno al di sopra della soglia di confort. I suoi effetti sono estremamente gravosi per la salute: dall’ipertensione, all’aumento di stress, disturbi del sonno, per non parlare dei casi più gravi che vanno dall’acufene alla perdita dell’udito.
I dati di Eurostat indicano che nel 2007 il 23 % della popolazione riferiva esposizioni ben al di sopra della soglia di “sopportabilità”. Situazione che è migliorata, facendo scendere il dato del 2007 al 17,5 % nel 2017. La percentuale della popolazione che ha riferito un rumore proveniente dai vicini o dalla strada, variava da non più di 1 persona su 10 in Estonia (8,2%), Croazia (8,6%), Irlanda (9,0%) e Bulgaria (9,8 %) fino a oltre un quinto della popolazione in Grecia (20,1%), Lussemburgo (21,6%), Portogallo (23,5%) , Malta (24,9%), oltre un quarto della popolazione nei Paesi Bassi (25,6%) e Germania (26,1%).
Nel nostro paese la questione è regolata anche a livello locale: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.183 del 6 agosto 2019 il comunicato del Ministero dell’Ambiente, avente ad oggetto “Disciplina dei contenuti della relazione quinquennale sullo stato acustico dei comuni”.
Il comunicato riferisce che in data 18 aprile 2019 è stato pubblicato, sul sito del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il decreto del Ministro dell’ambiente prot. n. 0000105 del 15 aprile 2019, che disciplina i contenuti della relazione quinquennale sullo stato acustico del comune la cui popolazione è superiore a 100.000 abitanti, ai sensi dell’art. 7, comma 5 della legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995, come modificato dall’art. 11, comma 1, lettera a) del decreto legislativo n. 42/2017, e in attuazione dell’art. 27, comma 2, del medesimo decreto legislativo.
La relazione quinquennale sullo stato acustico del comune ha l’obiettivo di perseguire la qualità acustica del territorio comunale, consentendone l’analisi dell’evoluzione nel tempo, mediante la descrizione dello stato acustico, la valutazione dello stato di attuazione e dell’efficacia delle misure intraprese per la prevenzione e la riduzione dell’ inquinamento acustico insistenti sul territorio comunale, la formulazione di indirizzi per la gestione dei problemi evidenziati, mediante l’utilizzo degli strumenti vigenti, anche al fine di consentire alla regione di valutare la necessità di inserire i suddetti comuni tra gli agglomerati individuati ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 194.
ELENCO DEI COMUNI. Entro il 30 giugno 2019 e successivamente ogni cinque anni, le regioni inviano alla Direzione generale del Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, competente in materia di adempimenti previsti dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 194, l’elenco dei comuni la cui popolazione è superiore a 100.000 abitanti, non notificati quali agglomerati ai sensi dell’articolo 2, comma l, lettera a), del citato decreto legislativo, e soggetti all’obbligo della redazione della relazione quinquennale, indicando le motivazioni della mancata notifica. Contestualmente le regioni comunicano e notificano ai medesimi comuni l’obbligo degli adempimenti previsti dal presente decreto.
LINEE GUIDA RELATIVE AI CONTENUTI DELLA RELAZIONE QUINQUENNALE SULLO STATO ACUSTICO DEL COMUNE. Le relazioni quinquennali sullo stato acustico del comune sono redatte in conformità ai contenuti e alle specifiche indicate nelle linee guida contenute nell’Allegato A al presente decreto.
Con decreto direttoriale possono essere apportate integrazioni e modifiche all’Allegato A volte a garantire maggiori ed adeguate forme di tutela dall’inquinamento acustico ambientale, anche mediante l’utilizzo degli innovativi prodotti delle attività di ricerca e delle migliori tecnologie disponibili.