Dal piano Proteggi Italia i primi passi avanti per gli interventi contro il dissesto idrogeologico. Il Cipe ha, infatti, approvato la prima fase della pianificazione stralcio 2019, proposta dal Ministero dell’Ambiente e contenente 263 interventi infrastrutturali urgenti, immediatamente eseguibili già nel 2019, che potranno essere realizzati grazie ad uno stanziamento di 315 milioni di euro.
Il piano, si legge nella delibera del Cipe numero 35, del 24 Luglio 2019, si avvale della clausola di flessibilità, accordata all’Italia dalla Commissione europea per gli interventi di natura emergenziale, nell’attesa che venga approvato il disegno di legge “Cantiere Ambiente” per il potenziamento e la velocizzazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio.
Dalla ripartizione delle risorse per Regioni, illustrata nella tabella allegata alla delibera, emerge che il maggior numero di interventi (35) sarà effettuato nel Lazio. Dal punto di vista delle risorse, è il Piemonte ad accaparrarsi la quota maggiore (quasi 35 milioni di euro). Manca all’appello la Provincia Autonoma di Trento, che non ha segnalato interventi di risanamento urgenti.
Per ogni intervento, il piano indica anche i mesi entro cui saranno pubblicati i bandi di gara per l’affidamento dei lavori. Il piano Proteggi Italia è stato approvato con il dpcm 20 febbraio 2019 ed è articolato in misure di emergenza, prevenzione, manutenzione e ripristino, semplificazione e rafforzamento della governance e organizzative.
Per il 2019 sono disponibili 3 miliardi di euro da destinare agli interventi immediatamente cantierabili. Il piano prevede inoltre una serie di misure di emergenza e prevenzione, tra cui il Piano emergenza dissesto, che comprende interventi per la messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, interventi per la mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico, con il ripristino delle strutture danneggiate.
Saranno inoltre avviati programmi per la manutenzione del territorio, piani per la gestione del rischio alluvione e l’assetto idrogeologico.