“Penso non ci sia un modo migliore per ricordare a Cascia ciò è accaduto il 24 agosto 2016”: lo ha detto il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, che a tre anni esatti dagli eventi sismici che hanno scosso l’Umbria, ha voluto essere presente a Cascia per l’avvio dei lavori finalizzati a dotare di fibra ottica il territorio del Comune.
Nel corso dell’incontro di presentazione del progetto – al quale come dà conto una nota della Regione Umbria hanno preso parte oltre al presidente Paparelli, il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, con l’assessore comunale Daniela Benedetti, Marco Pacilio di Open Fiber Spa Area Territoriale Centro, il dirigente del Servizio Infrastrutture Tecnologiche digitali della Regione Umbria, Graziano Antonielli – sono state fornite tutte le informazioni relative all’avvio dei lavori, nonché la tempistica (225 giorni a partire dal 24 agosto) e le opportunità legate all’arrivo dell’infrastruttura tecnologica.
“Seppure con alcune difficoltà possiamo affermare che la ricostruzione in Umbria è stata avviata – ha detto il presidente Paparelli – La Valnerina è la zona che in Umbria ha più di altre subito il ‘Digital divide’ anche perché erano necessari importanti investimenti per la rete primaria di collegamento alla rete nazionale e Cascia in particolare, per la distribuzione geografica della popolazione, è uno dei Comuni che richiede più investimenti per unità immobiliare. Ma dotare questa città, così come tutte le aree interne, di infrastrutture telematiche è un passaggio necessario per evitare lo spopolamento e consentire alle imprese di essere competitive e di fare investimenti”.
“Con l’arrivo della fibra ottica – ha aggiunto il sindaco di Cascia, de Carolis – possiamo guardare al futuro e stare al passo dei tempi”.
Secondo il progetto – illustrato da Marco Pacilio di Open Fiber Spa Area Territoriale Centro e dal dirigente del Servizio Infrastrutture Tecnologiche digitali della Regione Umbria, Graziano Antonielli – verranno rilegate con tecnologia FTTH 3259 unità immobiliari e 20 sedi della pubblica amministrazione posando ben 77 Km di fibra ottica per un investimento di oltre 1milione e ottocentomila euro. Alcune frazioni più difficili da raggiungere in fibra verranno comunque servite con tecnologia FWA (Fixed Wireless Access). La copertura è garantita anche alle S.A.E.
Il Piano Nazionale per la Banda Ultra Larga (BUL) predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico prevede investimenti per cablare in fibra ottica le aree definite “a fallimento di mercato” nell’intero territorio nazionale. Obiettivo del piano è quello di garantire che almeno il 70 per cento della popolazione possa avere una connettività a 100 Megabit/s e la parte rimanente ad almeno 30 Megabit/s entro il 2020. Per raggiungere il traguardo è stato stimato necessario (e quindi obbligatorio) raggiungere l’85 per cento degli edifici esistenti con la tecnologia FTTH (Fiber To The Home) che garantisce agli utenti almeno i 100 Megabit/s.
Nell’85 per cento degli edifici sono stati considerati tutti gli edifici pubblici delle amministrazioni locali e centrali (scuole, ospedali, ecc.) e tutti quelli delle aree produttive.
Per l’Umbria, sono interessati tutti i Comuni per un investimento complessivo di 56 milioni di euro, messi a disposizione dalla Regione Umbria, per circa 24,6 milioni di euro e dallo Stato per la parte rimanente.
L’azione è coordinata dal MISE che si avvale della sua società in house INFRATEL. Quest’ultima ha indetto un Bando di Gara per la costruzione e gestione per i prossimi 20 anni di una infrastruttura passiva a Banda Ultra Larga nelle aree bianche dei territori di 17 Regioni tra cui l’Umbria.
L’Umbria è stata unita alle Marche in un unico lotto: lotto 3 – Marche, Umbria – per un importo a base di asta complessivo pari ad € 154.588.277.
L’operatore economico aggiudicatario è stato OPEN FIBER SPA.
L’ 8 novembre 2017 è stata effettuata la firma del contratto tra Open Fiber (operatore economico aggiudicatario) ed Infratel Italia Spa e data avvio alla fase 1 di progettazione nei vari Comuni.
In Umbria sono stati autorizzati i progetti di oltre il 90 per cento dei Comuni (sono in fase di chiusura le ultime due conferenze di servizi).
Il primo Agosto 2019 il Comune umbro di Castel Giorgio è stato il primo in Italia, tra quelli del piano nazionale, ad avere attivato e commercializzato la rete.