Meno facile staccare luce e gas dal 1° luglio prossimo. Lo stabilisce l’Authority introducendo nuove regole che estendono la casistica delle bollette che vengono considerate ‘anomale’ e per le quali – se si faccia reclamo o se ne richieda la rettifica entro 10 giorni dalla scadenza e se abbiano importo superiore a 50 euro – in caso di mancata o incompleta risposta, il fornitore non potrà procedere alla sospensione della fornitura. Inoltre, il modulo standard per il reclamo dovrà essere a disposizione direttamente sulla home page del sito Internet dell’operatore che, per ridurre i tempi della pratica, per la risposta dovrà in via preferenziale utilizzare l’indirizzo e-mail se indicato nel reclamo. Se il venditore non invierà la risposta motivata entro 40 giorni, rimarrà valido il previsto indennizzo automatico (a partire da 20 euro). Con la nuova disciplina (Delibera 17/2016/R/com), infatti, viene aggiornata la definizione di “fatturazione di importi anomali” che sarà legata ai casi in cui gli importi siano superiori al 150% dell’addebito medio delle bollette degli ultimi 12 mesi per il mercato elettrico e al doppio dell’addebito più elevato degli ultimi 12 mesi per il gas, comprendendo nuove casistiche, anche legate alle previsioni della ‘bolletta 2.0’ in materia di ricalcoli. Pertanto le bollette anomale, oltre a quelle previste fino a oggi (per importi elevati connessi a conguagli che seguono bollette stimate o malfunzionamento dei contatori), saranno anche: le bollette basate su dati di misura rilevati o stimati che seguano altre bollette basate su dati rilevati o stimati; le bollette che contengano i ricalcoli previsti dalla nuova ‘bolletta 2.0’ (ricalcoli per modifica dei dati di misura per lettura precedentemente errata o ricostruzione dei consumi, ricalcoli per modifica delle componenti di prezzo applicate); le bollette emesse successivamente a un blocco di fatturazione; le bollette emesse successivamente all’attivazione della fornitura con valori anomali rispetto all’autolettura comunicata dal cliente. Il reclamo potrà essere redatto anche in forma libera, ma il venditore avrà l’obbligo di offrire sulla home page del proprio sito l’accesso diretto al modulo dedicato, che dovrà prevedere anche un nuovo campo per inserire i dati di autolettura.
Per quanto riguarda i nuovi obblighi di completezza, la risposta del venditore, in aggiunta agli elementi già oggi obbligatori, dovrà:
a) contenere la descrizione delle modalità di fatturazione applicabili in base alla regolazione o al contratto concluso dal cliente, inclusa la priorità di utilizzo dei dati di misura, specificando se le modalità siano state concretamente applicate;
b) dettagliare l’origine dei dati (cliente/distributore/venditore) e la natura di quelli riportati (rilevati o stimati);
c) nel caso in cui si sia inviata un’autolettura (o la si invii nel reclamo) non coerente con le letture contestate, compresa quella di switching, indicare la motivazione del suo eventuale mancato utilizzo per la rettifica;
d) riportare l’informazione sugli eventuali indennizzi automatici spettanti al cliente.
Inoltre, nei casi di ricalcolo di importi precedentemente fatturati in base a consumi stimati, dovrà essere indicata l’ultima lettura rilevata precedentemente rispetto a quella utilizzata per il ricalcolo e l’eventuale prima lettura rilevata successivamente, con le rispettive date. Se il cliente lamenta dati di misura non coerenti con le sue abitudini di consumo andrà indicata l’ultima bolletta con il dettaglio dei consumi degli ultimi 12 mesi e le modalità e i costi per richiedere la verifica del contatore. Rimane valida la previsione per la quale il venditore uscente è tenuto a fornire risposta motivata al reclamo o alla richiesta scritta di rettifica anche in caso di passaggio ad altro operatore. Tutti i dettagli sui ricalcoli previsti dalla ‘bolletta 2.0’ e su tutte le sue voci sono a disposizione sul sito internet dell’Autorità www.autorita.energia.it.