Rimodulate le tariffe ambientali per gli imballaggi in carta, plastica e legno. Gli aumenti entreranno in vigore dal 1° gennaio 2020. La decisione si è resa necessaria per garantire un equilibrio economico che assicuri le risorse indispensabili al raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio sull’intero territorio nazionale. Le motivazioni principali della modifica risiedono nella consistente diminuzione dei valori economici del macero e nel costante incremento dei quantitativi di imballaggi in carta che vengono conferiti al Consorzio: da gennaio 2019, infatti, Comieco ha ripreso in gestione oltre 600.000 tonnellate di materiale comunale, proveniente da raccolta differenziata, che prima venivano gestite autonomamente sul mercato. A conferma del fatto che il ruolo di sussidiarietà al mercato svolto da Conai e dai consorzi di filiera continua a funzionare.
Il contributo per gli imballaggi in carta, competenza di Comieco, passerà da 20 euro/tonnellata a 35 euro/tonnellata. Resterà invece invariato il contributo aggiuntivo (20 euro/tonnellata) per i poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi, per i quali il contributo ambientale diventerà quindi 55 euro/tonnellata. Rimodulato anche il contributo ambientale per gli imballaggi in plastica, competenza di Corepla, soprattutto in ragione dell’aumento del 12% della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica nell’ultimo anno. Il valore medio del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica passerà da 263 euro/tonnellata a 330 euro/tonnellata.
Resteranno in vigore le quattro fasce contributive valide dal 1° gennaio 2019, che sono state però riformulate per portare a regime un processo di diversificazione che le renda più coerenti con l’effettiva selezionabilità e riciclabilità degli imballaggi allo stato delle tecnologie attuali. La fascia A continuerà a riguardare imballaggi con una filiera di selezione e riciclo efficace e consolidata da circuito commercio e industria, con un contributo ambientale pari a 150 euro/tonnellata. La B1 resterà dedicata a imballaggi con una filiera di selezione e riciclo efficace e consolidata da circuito domestico, e il suo contributo rimarrà di 208 euro/tonnellata.
La fascia B2, invece, diventerà quella dedicata a imballaggi con una filiera di selezione e riciclo in fase di consolidamento e sviluppo, sia da circuito domestico sia da commercio e industria. Il suo contributo ambientale sarà di 436 euro/tonnellata. Infine la fascia C, quella degli imballaggi non selezionabili o riciclabili allo stato delle tecnologie attuali, vedrà il contributo passare da 369 euro/tonnellata a 546 euro/tonnellata. Il contributo per gli imballaggi in legno, competenza di Rilegno, aumenterà da 7 euro/tonnellata a 9 euro/tonnellata. Accanto all’aumento delle quantità conferite, la prima ragione del lieve incremento è stata determinata dalla chiusura dell’unico impianto di riciclo del legno nel Sud Italia, che come conseguenza ha generato maggiori costi in virtù del trasporto del materiale al Nord per l’avvio a riciclo.