A Milano, nella sede della Regione Lombardia, si è svolto un incontro per analizzare i risultati raggiunti nei primi due anni di progetto presentando altresì le strategie comuni e le prospettive future relative alla qualità dell’aria nel contesto del territorio padano. Life Prepair è un progetto integrato, in quanto in grado di mobilitare, oltre al budget specifico, circa 850 milioni di euro provenienti dai fondi strutturali dei diversi partner e che hanno direttamente o indirettamente ricadute sulla qualità dell’aria. A oggi le diverse attività del piano hanno confermato la reale possibilità di ridurre le emissioni di inquinanti nella valle del Po di circa il 40%, a fronte della realizzazione delle azioni pianificate e alla piena implementazione di tecnologie avanzate.
I principali obiettivi del progetto sono: contribuire ad implementare le misure incluse nelle iniziative di tutela della qualità dell’aria regionali e provinciali; attuare azioni sinergiche e coordinate a scala di Bacino; aumentare know-how e capacity building di enti pubblici e privati; sviluppare ed applicare strumenti e modelli comuni a scala di Bacino; aumentare la consapevolezza dei cittadini sulla qualità dell’aria e sull’impatto su salute umana ed ambiente; istituire una rete durevole tra istituzioni dal livello locale a quello nazionale, attori socio-economici, centri di ricerca. Le Regioni Emilia Romagna, capofila del progetto, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento, insieme ai tre principali Comuni di quest’area, Milano, Torino e Bologna, nonchè alle agenzie ambientali di queste regioni, lavorano insieme per sostenere il percorso finalizzato al pieno rispetto degli standard comunitari.
Il progetto, che coinvolge anche l’Agenzia per l’ambiente della Slovenia (poiché proprio questo territorio presenta analogie comparabili a quelle del bacino padano), avrà durata settennale e si concluderà nel 2024. Dal punto di vista quantitativo l’analisi dei dati emissivi per le regioni dell’area padana ha confermato la rilevanza del settore della combustione non-industriale per le emissioni di PM10, pari al 56% del totale (59% per l’intero dominio), seguito dal trasporto su strada caratterizzato dal 20% delle emissioni totali sempre di PM10 (18% sull’intero dominio). Sempre il trasporto su strada determina il 50% delle emissioni totali di NOx (51% sul dominio Prepair), seguito dalle emissioni della combustione nella industria (15% e 14% sul dominio) e dai mezzi off-road (13% e 12% sul dominio). Il settore agricolo si conferma essere la fonte principale delle emissioni di NH3 (97% del totale).