Decimati i negozi in centro ma anche le periferie se la passano male. Secondo Confcommercio, più di un negozio su dieci ha chiuso negli ultimi dieci anni. Il crollo del potere d’acquisto delle famiglie. Il calo dei consumi e la crescita del commercio online. La concorrenza spietata delle grandi catene e dei discount. Tra difficoltà oggettive e progetti di resistenza e rilancio, la crisi delle botteghe artigiane e delle piccole attività commerciali nel Belpaese“ è evidente.
Dai piccoli negozi ai bar, dai ristoranti alle botteghe. Fondamentali per la vita e l’identità stessa delle comunità locali, spesso fulcro di piazze e aree urbane, sono i punti vendita tradizionali dell’Emilia-Romagna, molte volte attività di vicinato, che la Regione vuole sostenere attraverso fondi che andranno direttamente agli operatori commerciali. Modalità resa possibile grazie alla imminente modifica della legge 41 del 1997 che regola la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva, già inserita nel collegato all’assestamento di bilancio 2019, in Assemblea legislativa entro fine mese.
Dopo l’intervento normativo, la messa a punto del bando, da oltre 4 milioni di euro, pronto subito dopo l’estate. Con una seconda novità: meccanismi premiali per chi è in affitto, costo che specie nei centri storici si fa sentire. La Giunta regionale interviene ancora una volta per promuovere lo sviluppo dei piccoli esercizi commerciali ritenuti ‘fattori strategici di attrattività e rivitalizzazione dei centri storici, dei paesi e delle frazioni’. Nel complesso, salgono così a oltre 14 milioni di euro (14,4) i fondi – europei e della Regione – erogati dal2017aoggiper incentivare la competitività e la qualificazione degli esercizi tradizionali. Le novità e le opportunità in arrivo per gli esercenti sono state illustrate oggi in Regione, a Bologna, dall’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini.