“Il divertimento gestito e controllato è più sicuro”, ha detto il titolare del Viminale, Matteo Salvini, durante l’incontro con i rappresentanti delle maggiori associazioni del settore dei locali di divertimento. Con loro è stato aperto un confronto in relazione a una bozza di protocollo per migliorare la sicurezza nei locali d’intrattenimento, che sarà firmata a breve. Nell’intesa, ha sottolineato il ministro, “chiediamo un maggiore sforzo in termini di prevenzione e controllo ai gestori dei locali, e garantiamo maggiori interventi per prevenire l’abusivismo e minor burocrazia”. In questa iniziativa saranno coinvolti anche i Comuni e la Siae. Il protocollo renderà più sicure le discoteche in regola e smaschererà i locali che non rispondono agli standard richiesti. Accertare la sicurezza in senso tecnico portando alla luce con più facilità chi non rispetta le regole sarà un passo importante in termini di legalità e salute.
Alla conferenza stampa erano presenti, tra gli altri, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e i rappresentanti delle associazioni di categoria Maurizio Pasca (Silb Fipe), Luciano Zanch (Asso Intrattenimento) e Mauro Maggi (Fiepet Confesercenti). Per quanto riguarda le discoteche un altro aspetto importante è quello che troppo spesso segue alle notti da sballo: tanti, troppi gli incidenti, le risse e le aggressioni fuori dei locali. Intemperanze o efferatezze quasi sempre legate al consumo di alcol e droghe senza troppi controlli.
Secondo il Report al Parlamento relativo all’utilizzo di sostanze stupefacenti tra i giovani (2018), la cannabis rimane la sostanza illegale più utilizzata tra i 15 e i 19 anni, seguita, nell’ordine, dalle nuove sostanze psicoattive: spice, cocaina, stimolanti, allucinogeni ed eroina. Nel 2017 il 34,2% degli intervistati ha riferito di aver utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita, mentre il 26% ha detto di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno (circa 670.000 ragazzi). Tra questi ultimi, l’89,5% ha assunto una sola sostanza illegale e il restante 10,5% è definibile “poliutilizzatore”, avendo assunto due o più sostanze. Il 16,7% degli under 20 ha utilizzato sostanze psicoattive illegali nel mese in cui è stato condotto lo studio e il 3,9% ne ha fatto un uso frequente, ha cioè utilizzato 20 o più volte cannabis e/o 10 o più volte le altre sostanze illegali (cocaina, stimolanti, allucinogeni, eroina) negli ultimi 30 giorni. Il confronto con i risultati delle precedenti rilevazioni evidenzia come negli ultimi cinque anni il consumo nel corso della vita sia leggermente aumentato, mentre per le altre forme di consumo si è assistito a una sostanziale stabilizzazione. I dati rivelano che il 33,6% dei giovani (circa 870.000) ha utilizzato cannabis almeno una volta nella vita, il 25,8% (circa 670.000) ne ha fatto uso nel corso del 2017, il 16,4%, (circa 420.000) ha riferito di averla consumata nel corso del mese di svolgimento dello studio e il 3,4% ha dichiarato di averla consumata frequentemente (20 o più volte nell’ultimo mese).
Sono circa 360.000 (13,9%) i ragazzi che hanno utilizzato almeno una volta nella vita una o più delle cosiddette nuove sostanze psicoattive (cannabinoidi sintetici, oppiodi sintetici). Coloro che riferiscono di avere sperimentato la cocaina almeno una volta nella vita sono poco più di 88.000 (3,4%), 49.000 quelli che ne hanno fatto uso nel corso del 2017 (1,9%) e quasi 33.000 quelli che l’hanno usata nel mese antecedente la compilazione del questionario (1,3%). L’1,1% degli studenti (circa 28.000) riferisce di aver fatto uso di eroina almeno una volta nella vita; lo 0,8% (oltre 20.000) l’ha assunta almeno una volta nel 2017 e lo 0,6% (15.500).