E’ stata presentato ieri a Lisbona durante la Conferenza per la giornata europea del mare 2019, il report per sensibilizzare e promuovere l’economia blu, l’uso sostenibile delle risorse oceaniche per la crescita economica attraverso l’imprenditorialità, la ricerca e l’innovazione. Dal documento vediamo come le regioni costiere, dove vivono 214 milioni di persone, generano il 43% del Pil dell’Unione europea. Un settore fortemente in crescita quello dell’economia blu, con opportunità sia negli ambiti consolidati come il turismo e la cantieristica navale, sia in aree emergenti come l’energia oceanica o la bioeconomia. L’Economia Blu cerca di applicare in natura gli stessi principi che valgono nei nostri sistemi economici, puntando sull’innovazione ma anche e soprattutto su nuovi modelli produttivi che cambino il modo di guardare alla produzione, alla distribuzione e ai consumi. A tale proposito la Commissione europea sta mettendo a punto uno strumento di sostegno alla preparazione agli investimenti, che aiuterà le start-up a maturare e ad accedere ai finanziamenti di cui hanno bisogno per espandersi.
“Sebbene gli oceani ricoprano oltre il 70% della superficie terrestre, conosciamo meglio alcuni pianeti lontani che i fondali oceanici e ciò impedisce di sfruttare al meglio le nostre risorse proteggendo al contempo l’ecosistema marino – ha detto il commissario per l’istruzione, la gioventù, la cultura e lo sport Tibor Navracsics . La seconda relazione sulla Blue Economy ha l’obiettivo di cambiare questa situazione e riflette l’importanza che la Commissione europea attribuisce a un approccio stabile e basato sui fatti. I nostri oceani e mari possono aiutarci a fronteggiare le sfide che attendono l’umanità, creando prosperità senza mettere in pericolo le generazioni future”.
Lo sfruttamento delle opportunità offerte dagli oceani è stato anche il tema centrale del discorso del commissario Vella durante la Conferenza ministeriale internazionale sulla governance intelligente degli oceani, organizzata dal Portogallo. La valorizzazione di oceani, mari, fiumi e coste può allargare i confini dell’economia circolare e creare nuove opportunità promuovendo una crescita sostenibile e inclusiva. Il responsabile dell’Ue per la pesca e gli affari marittimi ha quindi ribadito il ruolo chiave degli oceani in particolare dell’energia del moto ondoso, per realizzare il progetto di un’Europa senza emissioni di carbonio entro il 2050.