Diverse novità sono contenute nel nuovo testo dello schema di decreto del Ministero dello sviluppo economico recante “Aggiornamento del sistema di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, sul quale ieri è stata raggiunta l’intesa nella Conferenza Unificata. Il decreto 28 dicembre 2012 sul Conto Termico aveva fatto registrare uno scarso utilizzo da parte degli operatori del settore, comprese le PA, imputabile in gran parte alla complessità dei meccanismi di ottenimento degli incentivi previsti. L’articolo 22 dello Sblocca Italia aveva pertanto previsto una revisione dello strumento finalizzata proprio alla semplificazione procedurale, per consentire un più agevole accesso alle risorse previste, pari a 900 milioni di euro di cui 200 riservati alle Pubbliche amministrazioni. “Con l’intesa raggiunta in Conferenza Unificata abbiamo finalmente approvato il ‘conto termico 2.0’ che tiene conto delle proposte avanzate dall’Anci e dalle Regioni. Tale provvedimento, che ha visto oil suo via libera con un ampio consenso, ci permette così di dare certezza agli enti locali su l’avvio dei progetti di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione”, commenta il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari. “Il nuovo ‘conto termico 2.0’ introduce numerose semplificazioni rispetto alla precedente versione ed è finalizzato a facilitare l’accesso agli incentivi previsti per i cittadini, per le imprese e per la stessa P.A”. Tra le novità è previsto “un catalogo di prodotti prequalificati per l’efficienza energetica che ridurrà quindi i tempi di valutazione da parte del GSE”, nonché “la possibilità che l’incentivo previsto possa essere erogato anche in un’unica soluzione”: gli importi non superiori a 5.000 euro potranno essere erogati in un’unica rata. Sono state ampliate le modalità di pagamento e introdotto l’anticipo dei tempi di pagamento a 90 giorni dalla data di attivazione del contratto. È stato inoltre innalzato il livello degli incentivi: per le ristrutturazioni che portino gli edifici della P.A. a ‘energia quasi zero’ l’incentivo può raggiungere il 65%. Grazie all’adozione di questo decreto attuativo – sottolinea Vicari – abbiamo sbloccato una quantità ingente di risorse per l’innovazione e superato numerose criticità: meno burocrazia, meno passaggi intermedi, più incentivi per investimenti che migliorano la nostra qualità della vita. È prevista l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa aventi potenza termica superiore ai 500 kW.
Vengono semplificate le modalità di compilazione della domanda attraverso il portale Portaltermico del Gestore dei servizi energetici. “La versione attuale del decreto, che contiene le richieste emendative dell’Anci, è risolutiva rispetto alle precedenti difficoltà di gestione del contributo”, spiega il presidente del Consiglio Nazionale Anci e Sindaco di Catania, Enzo Bianco.“Fino ad ora – ricorda il presidente del Consiglio Nazionale Anci – c’era troppa discrezionalità sulle domande, ma con l’intesa raggiunta la procedura di accesso agli incentivi è tale per cui la prenotazione degli stessi da parte del Gse nell’individuare un creditore certo equivale a un atto d’impegno”. A fronte della decisione della Conferenza Unificata, l’ente locale è nelle condizioni di allocare a bilancio la somma relativa all’intervento e può utilizzare il finanziamento già nella fase di selezione pubblica del partner terzo.