Un consolidato luogo comune vuole che il profondo Sud sia sinonimo di arretratezza, degrado, disoccupazione e malavita. C’è del vero in questa opinione, e tuttavia la realtà è sempre più complessa e sfaccettata della sua rappresentazione. Nel Mezzogiorno germogliano, infatti, a macchia di leopardo, anche realtà locali di eccellenza che hanno sposato l’innovazione in diversi settori della vita associata. Un esempio per tutti viene da Longobucco, Comune di 3250 anime in provincia di Cosenza, che è impegnato da tempo nell’attuazione di progetti su qualità della vita, efficientamento energetico, risparmio di risorse pubbliche e tutela dell’ambiente. Grazie al Sindaco Luigi Stasi, le buone intenzioni stanno diventando realtà. Scuola media, Palazzo del Municipio, Liceo Scientifico e in futuro Biblioteca, Polifunzionale e, in generale, tutti gli immobili di proprietà comunale maggiormente utilizzati, non hanno e non avranno più stufe e vecchi termosifoni, ma il teleriscaldamento. ”Da una parte, la necessaria ottimizzazione delle risorse disponibili soprattutto rispetto al patrimonio montano – dichiara il Sindaco – e, dall’altra, la necessità di far fronte ai continui tagli dello Stato per gli enti locali, ci hanno sempre più convinto e spinto nella direzione della ricerca di fonti di finanziamento esterne. Con un obiettivo – aggiunge – che è quello di realizzare progetti di qualità e di sviluppo sostenibile, perfettamente coerenti con tutte le altre politiche condivise in questi anni dalla Giunta in materia di tutela ambientale e di promozione di opportunità di lavoro durevoli”. In particolare, sono in programma due importanti progetti. Il primo, del valore di 1,3 milioni di euro finanziati dal Ministero dell’ambiente, riguarda la riqualificazione energetica degli edifici comunali. L’altro, di 700 mila euro, finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, consiste nella realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato dagli scarti del sottobosco e dell’industria boschiva. Risultato: le strutture pubbliche sono state efficientate mediante sistemi d’isolamento termico a cappotto; sostituiti anche gli infissi obsoleti con nuovi a taglio termico in alluminio e triplo vetro e i vecchi termosifoni da sistemi di distribuzione del calore a bassa temperatura, alimentati da reti di teleriscaldamento che fanno di Longobucco, così come è stato riconosciuto su riviste specializzate nazionali, un paese all’avanguardia in Calabria e nel Sud.
“Attraverso la filiera legno-energia territoriale – spiega il Sindaco – disponendo di 15 mila ettari di bosco, di cui 2 mila di proprietà comunale, siamo capaci di produrre, trasformare, trasportare e utilizzare la biomassa legnosa. I tronchi, gli arbusti, la legna e tutti i prodotti del sottobosco, vengono raccolti e trasformati in cippato, ridotti, cioè, in scaglie. Il cippato viene trasportato presso l’impianto e inserito in questa caldaia. Attraverso idonee reti di distribuzione, il calore viene distribuito agli edifici tramite tubazioni nelle quali fluisce l’acqua calda. In virtù di questi dispositivi innovativi, il Comune riesce inoltre a soddisfare il fabbisogno energetico per il riscaldamento del paese per diversi mesi all’anno, approfittando dell’enorme disponibilità di biomasse ricavate dal patrimonio boschivo del territorio, e allo stesso tempo, garantendo un piano di gestione e manutenzione del patrimonio boschivo che ogni anno viene dolosamente distrutto”.