In questa prospettiva si è tenuto la scorsa settimana, presso la sala Parlamentino del Ministero dell’Ambiente, l’incontro organizzativo con la delegazione dei Sindaci dei comuni capofila della Ciclovia Appenninica, selezionati con la segreteria tecnica del Ministero sulla base di parametri precedentemente stabiliti.
I primi cittadini presenti al tavolo hanno confermato la volontà di procedere in tempi brevi alla revisione tecnica del percorso in ogni regione, tenendo conto del fatto che l’intero itinerario è già esistente e attraversa soltanto strade secondarie a bassa intensità di traffico.
Tra i diversi punti affrontati nell’incontro con i Comuni e con i rappresentanti nazionali di Confcommercio imprese per l’Italia, Legambiente e Federazione ciclistica italiana, anche l’importanza di richiedere una revisione del codice della strada che riclassifichi e regolamenti le strade secondarie a basso traffico veicolare come itinerari ad alta frequentazione ciclo-turistica.
“E’ un bellissimo segnale vedere così tanta partecipazione e attenzione da parte dei Sindaci – ha tenuto a sottolineare il capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente Tullio Berlenghi-. Il Ministero dell’Ambiente è particolarmente attento agli sviluppi della Ciclovia Appenninica, in quanto si tratta di un’infrastruttura dall’alto valore ambientale, culturale e che sensibilizza verso un modello di vita e turismo sostenibili. Stiamo dialogando con il Ministero delle Infrastrutture per inserirla tra le Ciclovie turistiche nazionali; si tratta infatti di un itinerario che collega aree protette ricche di storia e natura attraversando la spina dorsale dell’Italia”.
“Stiamo procedendo verso l’obiettivo con l’intento di inaugurare nel 2020 la cartellonistica del percorso – ha aggiunto il direttore generale ‘Vivi Appennino’ Enrico Della Torre – . Insieme ai Sindaci saranno accordate le revisioni tecniche del percorso in ogni regione, contando di avere entro l’anno il tracciato definitivo ed i punti in cui posizionare la cartellonistica. Questa fase seguirà criteri definiti: a partire dalle 43 tappe individuate saranno rispettati un massimo di 80 chilometri da tappa a tappa optando per il miglior itinerario esclusivamente su strade secondarie a basso traffico, definendo una direttrice ciclo-turistica che attraversi l’Italia da Nord a Sud e che metta in collegamento le 14 regioni dell’Appennino. Al termine della revisione il Governo sarà quindi pronto per indire una gara d’appalto che permetterà il posizionamento della cartellonistica”.