Novità per il welfare familiare vengono dal comunicato del Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile n. 82 che si riferisce al DPCM 20 marzo 2019 “Rivalutazione, per l’anno 2019, della misura e dei requisiti economici dell’assegno per il nucleo familiare numeroso e dell’assegno di maternità”. La variazione dell’indice ISTAT relativo al costo della vita è stata pari all’1,1% – recita il comunicato – con una modifica che comporta il conseguente rialzo anche dei requisiti e degli importi dei bonus per le famiglie. Di conseguenza, l’importo dell’assegno al nucleo familiare INPS riconosciuto dai Comuni alle famiglie con almeno tre figli sarà pari a 144,42 euro al mese a partire dal 1° gennaio 2019. Il relativo requisito ISEE è fissato in 8.745,26 euro, limite massimo che consente di accedere all’assegno mensile. L’assegno di maternità dei Comuni (da non confondere con il bonus bebè) sarà, invece, di 346 euro. In questo caso, il limite del valore dell’ISEE per poter fare domanda è fissato, in questo caso, a 17.330,01 euro.
Chiarite le ultime novità in materia, è utile fornire un sintetico riepilogo dei vari contributi per il welfare familiare. Il bonus terzo figlio 2019, anche noto come assegno alle famiglie numerose, è un contributo mensile, pagato dall’INPS per 13 mesi, erogato ai nuclei con almeno tre figli minori a carico. L’importo riconosciuto è pagato dall’INPS ogni sei mesi (entro il 15 luglio ed entro il 15 gennaio) e il diritto a beneficiare dell’assegno pari a 144 euro – se spettante in misura intera – parte dal 1° gennaio dell’anno in cui si verifichino i requisiti di reddito e di composizione del nucleo familiare. La domanda va presentata al Comune entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’Assegno al Nucleo Familiare (ANF), allegando una dichiarazione sostitutiva unica (DSU) in corso di validità relativa alla situazione economica del nucleo familiare. Riscontrata la sussistenza di tutti i requisiti, il Comune dispone mandato di pagamento all’INPS dandone contestuale comunicazione al richiedente.
È riconosciuto dal Comune anche l’assegno di maternità spettante alle madri senza alcuna copertura previdenziale e non beneficiarie di altro assegno di maternità INPS. Fermo restando i limiti di reddito indicati sopra e relativi al 2019, il diritto all’assegno spetta nei casi di parto, adozione o affidamento preadottivo, a cittadini residenti italiani, comunitari o stranieri in possesso di titolo di soggiorno. La domanda per l’assegno di maternità deve essere presentata al Comune di residenza, entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia nel caso di adozioni o di affido preadottivo.