Come le città possono affrontare il problema della plastica usando l’innovazione? Come possono combattere lo spreco alimentare? Su questi argomenti si è tenuta ieri a Bruxelles la conferenza finale di UrbanWINS, progetto triennale che ha preso il via nel giugno del 2016, finanziato dal Programma Ricerca ed Innovazione Horizon 2020, e finalizzato ad analizzare come le città consumano le proprie risorse e come eliminano i propri rifiuti. L’obiettivo finale è lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni eco-innovative che puntino a migliorare la gestione dei rifiuti.
Uno studio che ha coinvolto 24 città in 6 Paesi Ue e un’azione pilota in 8 municipalità, 4 delle quali in Italia, per testare nuove soluzioni capaci di ridurre la quantità di rifiuti e favorire modelli di economia circolare. Il progetto UrbanWins si è chiuso, dunque, ieri a Bruxelles. Dal giugno 2016, la città di Cremona ha coordinato l’iniziativa alla quale hanno partecipato anche Albano Laziale (Roma), Pomezia, Torino, ma anche l’Istat e Iclei, la rete dei governi locali impegnati per la sostenibilità.
Nella prima fase, sono stati creati dei meccanismi di partecipazione civica per discutere dei problemi legati ai rifiuti urbani, analizzare i bisogni e portare possibili soluzioni. I risultati di questi dibattiti si sono poi concretizzati in azioni pilota. A Cremona ci si è concentrati in particolare sullo spreco alimentare e sulla creazione di una rete di associazioni capace di raccogliere e distribuire le eccedenze di cibo. Ad Albano Laziale si è lavorato soprattutto per rendere il turismo più sostenibile, ma si è creata anche un’area nel mercato domenicale dove le persone possono scambiare beni che non usano più. Pomezia, invece, sta creando un centro per la riparazione e il riuso degli oggetti, mentre gli abitanti di Torino hanno messo l’accento sulla diminuzione delle bottiglie di plastica, promuovendo l’installazione di fontanelle pubbliche in varie zone della città.