Ideata nel 2005 da Caterpillar e Rai Radio2, M’illumino di Meno quest’anno torna il primo Marzo ed è dedicata all’economia circolare.
La richiesta espressa agli ascoltatori è di spegnere tutte le luci che non sono indispensabili, iniziativa simbolica ma concreta per far del bene al nostro pianeta, ma anche di riutilizzare i materiali, riducendo gli sprechi e allontanando ‘il fine vita’ delle cose perché tutto si può rigenerare: le bottiglie dell’acqua possono diventare maglioni, la carta dei giornali può ritornare carta riutilizzabile, la cornetta di un vecchio telefono può diventare una lampada, i fanghi biogas.
Qualche risultato è già stato ottenuto, l’efficienza energetica è diventata un tema economico rilevante, per esempio, le lampadine ad incandescenza che Caterpillar invitava a cambiare con quelle a risparmio energetico adesso non esistono più. Ma spegnere le luci e testimoniare il proprio interesse al futuro dell’umanità resta un’iniziativa concreta, non solo simbolica, e molto partecipata.
Si spengono le piazze italiane e i monumenti come la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona, ma anche i palazzi simbolo d’Italia come Quirinale, Senato e Camera e, inoltre, tante case dei cittadini. Si sono spenti per M’illumino di Meno la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna. In decine di Musei si organizzano visite guidate a bassa luminosità, nelle scuole si discute di efficienza energetica, in tanti ristoranti si cena a lume di candela, in piazza si fa osservazione astronomica approfittando della riduzione dell’inquinamento luminoso.
M’illumino di Meno è diventata anche la festa degli stili di vita sostenibili, quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta. L’economia circolare è una buona, anzi ottima, pratica sostenibile: dà alle cose una seconda opportunità, poi una terza e altre ancora.