In pista il maxi decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100. Dopo il vertice tra il premier Giuseppe Conte e i due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio per mettere a punto gli ultimi dettagli delle misure, il Consiglio dei ministri ha dato via libera al provvedimento. Di seguito le principali misure adottate dal provvedimento.
Il reddito di cittadinanza durerà 18 mesi e riguarderà circa 5 milioni di persone e 255.000 nuclei familiari con disabili. L’iter partirà ufficialmente a marzo con la presentazione delle domande mentre le prime card saranno utilizzabili da aprile.
La domanda potrà essere presentata alle Poste, online o ai Caf e sarà valutata dall’Inps che verificherà i requisiti. Tra questi, un Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare inferiore ai 30mila euro e disponibilità finanziarie inferiori a 6.000 euro.
L’assegno base, che dovrà essere speso entro il mese, per i single è di 500 euro e potrà arrivare a 780 solo se si vive in affitto (+280 euro di contributo). Scende a 650 euro se di paga un mutuo. Per le famiglie l’importo sale progressivamente fino ad arrivare a 1.330 euro per i nuclei con due adulti e tre figli di cui uno maggiorenne e due minorenni.
Previste le cosiddette norme ‘anti-divano’ con gli obblighi di formazione, di lavori socialmente utili e di accettazione delle offerte di lavoro. Entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km o 100 minuti di viaggio. Se verrà rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa sarà rifiutata, la terza potrà arrivare da tutta Italia. Dopo il primo anno anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km, mentre la terza potrà arrivare da tutto il territorio nazionale. Dopo i 18 mesi tutte le offerte potranno giungere da tutto il territorio nazionale.
Benefici anche per le imprese che assumono i percettori del reddito. Queste potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario.
Il decreto introduce la pensione di cittadinanza che, per chi non abbia casa di proprietà, sarà di 780 euro (di cui 150 come contributo per l’affitto) e di 630 euro per i titolari di pensione d’invalidità proprietari di un immobile. Per le coppie di pensionati che vivono in affitto riceverà un’integrazione per arrivare a 1.032 euro al mese.
Definita anche Quota 100 che consentirà in tre anni di accedere alla pensione a un milione di persone con 62 anni di età e 38 anni di contributi. La possibilità partirà da 1 aprile per i lavoratori privati (con finestre di tre mesi successive) e da 1 agosto per i lavoratori pubblici con finestre successive di 6 mesi. Questi ultimi potranno avere subito il Tfr fino a 30.000 euro.
L’assegno non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo ma solo con redditi occasionali fino a 5mila euro.
Tra le novità la possibilità di riscattare buchi contributivi non obbligatori fino a 5 anni con una detrazione del 50% quinquennale o in 60 rate.