E’ appena partito un progetto che coinvolge operatori del settore e dirigenti della pubblica amministrazione, figure strategiche per la corretta attuazione della normativa. Si è tenuto ieri a Milano il primo modulo formativo del Terzo settore, che apre una nuova pagina per offrire una chiave interpretativa comune sulla legge 106 del 2016 e sull’insieme di atti legislativi per riorganizzare il funzionamento e la struttura dell’impegno sociale senza scopo di lucro.
Il progetto del quale fanno parte ben duecento appuntamenti su tutto il territorio nazionale, si chiama Capacit’Azione ed è rivolto ad oltre 1.300 operatori che già si occupano di non profit, e che a loro volta formeranno gli enti di Terzo settore (Ets) sulle novità previste dalla riforma, in continuo aggiornamento. Capacitazione traduce il termine inglese capability, che in qualche modo sintetizza due condizioni: essere e fare. La capacitazione è quindi una tessera per costruire una misura del benessere alternativa al cosiddetto “approccio del Pil”, poichè a questo indicatore economico vanno ad aggiungersi libertà, qualità della vita e giustizia.
Proprio con questo presupposto si dipana il programma Capacit’Azione che coinvolge più di 130 funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione, figure strategiche per la corretta attuazione della normativa, grazie alla collaborazione dell’Anci, Leganet e Legautonomie. Un meccanismo diffuso per raggiungere tutti soggetti interessati agli adeguamenti previsti dalla nuova legge (circa il 70% del totale) e in particolare i circa 100.000 coinvolti nelle modifiche statutarie. La riforma, infatti, apre a nuove opportunità per un sistema che, come dimostrano i dati dell’ultimo censimento Istat dedicato al no profit in Italia, è in continua evoluzione: tra il 2011 e il 2016 le istituzioni no profit sono aumentate del 12,2 per cento, passando da 301.000 a 343.000, di cui più di tre quarti con volontari al loro interno (+9,9 per cento) e con un aumento del 16,2 per cento del numero di dipendenti.
I temi da trattare andranno dalla gestione fiscale e amministrativa degli Ets a quello della sussidiarietà, dai beni comuni alla finanza sociale, dalle forme di convenzionamento alla trasparenza, dalle regole della vita associativa al ruolo dei centri di servizio per il volontariato. Complessivamente sono in programma otto unità didattiche, macro aree funzionali e strategiche per la vita e lo sviluppo degli Ets su cui la riforma interviene radicalmente. Capacit’Azione prevede insomma una formazione di qualità, garantita dal lavoro di docenti qualificati e da un team scientifico di alto profilo.
Alla formazione si aggiungerà, infine, un progetto di informazione rivolto a tutti coloro che sono interessati a comprendere le novità previste dalla nuova legislazione e a seguirne il percorso in itinere per renderla funzionante. Si tratta del sito www.cantiereterzosettore.it che a breve diventerà un contenitore di approfondimenti, sintesi e aggiornamenti sulla riforma del Terzo settore, per il cui completo funzionamento mancano ancora oltre 40 decreti attuativi.