Ha influito nella scelta, oltre alla Brexit e al fatto che, contrariamente all’Italia, il Regno Unito aveva già potuto vantare una capitale del volontariato, l’immane sforzo fatto dalla città, sia istituzionale che civile, in sostegno della candidatura.
Sarà, dunque, Padova la capitale europea del volontariato nel 2020. Il verdetto è arrivato dal congresso del Centro europeo volontariato (Cev) che si è riunito ieri ad Aarhus, in Danimarca, la capitale del 2018, che il prossimo anno passerà il testimone a Kosice, in Slovacchia Padova, unica candidata italiana, ha battuto la concorrenza di Stirling, cittadina della Scozia e unica sfidante.
È la prima volta che una città italiana ottiene questo titolo: prima d’ora le capitali del volontariato erano state Barcellona nel 2014, Lisbona nel 2015, Londra nel 2016 e Sligo nel 2017. “Non posso nascondere che l’Amministrazione di Padova ci contava moltissimo – dichiara l’assessore comunale al volontariato, Cristina Piva – Il patrimonio del volontariato padovano meritava un riconoscimento del genere. Da oggi saremo ancora più impegnati e vicini alle realtà del terzo settore del nostro territorio”.