Quello delle discariche abusive in Italia è un problema che sta costando un sacco di soldi al nostro Paese. Che è alla ricerca di una soluzione, anche se continuano ad apparire nuovi siti illegali. Dal 2014 l’Italia ha pagato sanzioni per 235 milioni di euro di multe all’Unione europea per le discariche abusive, in media 160 mila euro al giorno negli ultimi 4 anni.
Come tante «carie» che intaccano aree cittadine e remote della Penisola, le discariche illegali creano punti di degrado e pericolo ambientale in tutta Italia. E non sono soltanto il risultato di processi apertamente criminali, ma anche di attività di sversamento di comune immondizia urbana secondo quelle che sembravano prassi regolari.
Certo, nei casi di gestione illecita dei rifiuti le distinzioni non sempre sono nette: nella Terra dei Fuochi, ad esempio, oltre che con l’incenerimento all’aria aperta e l’interramento, lo smaltimento di rifiuti pericolosi è avvenuto utilizzando discariche del tutto autorizzate, ma per ricevere rifiuti normali; così come in alcuni siti apparentemente «in regola» si è sversata immondizia indifferenziata senza prima essere trattata, come invece è obbligatorio.
Delle 80 discariche abusive presenti sul territorio italiano sotto procedura d’infrazione da parte dell’Europa e affidate nel marzo 2017 al Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente sono 28 quelle bonificate e quindi escluse dalla sanzione. Dei 32,400 milioni all’anno totali inflitti per gli 80 siti da bonificare si è passati quindi a 21,200 per 52 discariche rimanenti (di cui una per rifiuti pericolosi) con un risparmio annuo di 11,200 milioni sulla sanzione per aver disinquinato e posto in sicurezza 28 siti. È il quadro aggiornato delineato dal commissario straordinario, il generale Giuseppe Vadalà in occasione del convegno “Bonifica dei siti di discarica abusivi in procedura d’infrazione – analisi soluzioni e prospettive nazionali” su iniziativa della presidente della Commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese con il patrocinio del ministero dell’Ambiente.
Nei prossimi 24 mesi (2019-2020) si prevede di operare, sempre in sinergia con tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti, per raggiungere l’obiettivo di porre in sicurezza permanente e/o bonificare 40 siti apportando così un risparmio o abbattimento sulla sanzione annuale di 16 milioni di euro.
Rimarranno poi, gli ultimi sei siti illeciti le cui lavorazioni, iter e sviluppi sono quelli più rilevanti economicamente, per le procedure e per impatto ambientale (come ad esempio Augusta e Venezia) le cui conclusioni sono ipotizzabili entro giugno 2022.
Il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo ha annunciato che “con Dl ‘Terra mia’ vogliamo mettere all’ordine del giorno le tante discariche non abusive tanto in siti di interesse nazionale e regionale ma che non sono di nessuno. Nel decreto – ha aggiunto – ci saranno più di 180 milioni oltre ai tanti miliardi che sono stati spesi in questi anni sui siti di interesse nazionale su cui ha competenza il ministero dell’Ambiente. Purtroppo molti progetti sono ancora sulla carta, siamo al 60-70% che restano ancora lì e dobbiamo dare un’accelerata forte perché finalmente quei territori che sono stati invasi dai rifiuti, e dico io anche da malattie, possano tornare ai legittimi proprietari che sono i cittadini”.