L’obiettivo è quello di garantire maggiore tutela alle vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza, assicurando tempestività d’intervento cautelare o di prevenzione.
Tra le novità introdotte vi è l’integrazione dell’art. 347 c.p.p. che prevede l’obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al pubblico ministero le notizie di reato relative anche ai delitti di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in ambito domestico. Viene inoltre introdotta una presunzione di urgenza per queste tipologie di reato, tanto che la polizia giudiziaria dovrà comunicare senza alcun ritardo ogni fatto al pubblico ministero.
La vittima dovrà essere ascoltata entro tre giorni dalla notizia di reato e verrà resa obbligatoria la formazione specifica per gli operatori di polizia, arma di carabinieri e corpo di polizia penitenziaria per il trattamento di questi fenomeni. L’intervento normativo si inscrive in un più ampio piano di contrasto alla violenza sulle donne che il Governo sta portando avanti con il Dipartimento delle Pari opportunità. E’ stata, infine, istituita una Cabina di regia interministeriale per dare seguito e coordinare gli interventi programmati. Su questa linea sarà istituito un fondo dedicato alle vittime di violenza e verranno realizzati Centri territoriali per il pronto intervento dove sarà fornito il primo supporto legale e psicologico, con la possibilità di ospitare le donne vittime di violenza nella fase intermedia, ovvero quella che va dalla decisione di denunciare alla presa in carico da parte dei centri stessi.