Gli esperti la chiamano “povertà educativa”, non indica un titolo di merito, bensì un fenomeno di costume sconfortante: i giovani leggono sempre meno. Un dato di fatto che emerge da un’indagine condotta dalla Fondazione Openpolis. In Italia solo la metà dei bambini e ragazzi ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Tra i minori di età compresa tra 6 e 18 anni, nel 2016 il 52,8% non aveva letto neanche un libro nell’anno precedente (senza contare ovviamente i testi scolastici). Dello stesso tenore i dati resi noti dall’Istat che indicano come dall’inizio di questo decennio si sia verificata la contrazione del numero dei bambini che leggono. Tendenza che ha contagiato, anche se in misura diversa, le varie fasce d’età della popolazione. Cosa ancora più grave, una famiglia su 10 non conserva in casa neppure un libro. C’è da chiedersi se questo progressivo abbandono della lettura sia in parte causato dal virale diffondersi dei social network e dell’accesso alla Rete come surrogati dei tradizionali strumenti di acquisizione del sapere. E probabilmente rientra nel fenomeno anche il declino della carta stampata e il conseguente calo delle vendite dei giornali nella fruizione delle informazioni da parte dei cittadini/utenti, che invece preferiscono sempre di più connettersi a Facebook o a Twitter per conoscere in tempo reale cosa accade nel mondo.
Un recente report dell’Istituto di statistica ha sottolineato poi come vi sia un forte effetto di imitazione familiare nella lettura. Se i genitori sono lettori, anche i figli leggono, in due terzi dei casi. Al contrario, solo una minoranza dei figli di non lettori legge. Infatti è del 30,8% la percentuale di lettori tra i figli di genitori che non leggono, mentre sono il 66,9% tra i ragazzi nati in famiglie dove sia la madre che il padre sono dediti alla lettura. Venendo poi alla distribuzione geografica del fenomeno, si rileva che nella provincia di Trento i minori tra i 6 e i 17 anni che non leggono sono meno di un terzo, mentre superano il 70% in Sicilia. In tre grandi regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Campania e Calabria) più di 2 bambini e adolescenti su 3 non hanno letto libri nell’ultimo anno. Anche altre regioni del centro-sud, come Puglia, Molise e Lazio presentano una percentuale di non lettori superiore alla media italiana. L’unica notizia confortante viene sempre dall’Istat: nel 2017 si sono osservati i primi timidi segnali di una possibile inversione di tendenza, da monitorare con attenzione nei prossimi anni per verificare se si tratti effettivamente di una svolta o, piuttosto, di un’effimera eccezione che conferma la triste regola dei libri gettati progressivamente alle ortiche.