In occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2018 svoltasi oggi al Quirinale il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio ha svolto alcune considerazioni sul ruolo dell’impresa e del lavoro, dedicando un ampio passaggio sugli scenari legati all’innovazione.
“Le rivoluzioni del digitale … hanno avuto come conseguenza quella che viene definita “smaterializzazione” dell’economia. E quale terreno più fertile possiamo immaginare per chi, non avendo petrolio e miniere, ha sempre primeggiato e può primeggiare nel mondo proprio grazie alla fantasia, alla creatività, all’inventiva! Queste nostre peculiarità, in un mondo in cui il nuovo petrolio è rappresentato dai Big Data, possono essere la chiave per vincere tutte queste sfide. Ci sono sicuramente alcune cose su cui lo Stato deve intervenire. Ad esempio per sfruttare al massimo la potenzialità dei Big Data è necessario superare il digital divide e infatti come governo abbiamo deciso per prima cosa di affrontarne la componente infrastrutturale. Dobbiamo realizzare le infrastrutture digitali, le autostrade del futuro su cui circolerà il bene più importante oggi a disposizione: l’informazione. Abbiamo iniziato liberando le frequenze per il 5G, ma c’è ancora tanto da fare. La banda larga deve raggiungere ogni cittadino italiano. Così come per il miracolo economico degli anni ’60 furono fondamentali autostrade, porti e aeroporti, oggi per il nuovo miracolo saranno necessarie le nuove infrastrutture digitali. E anche questa volta lo Stato farà la sua parte nel costruire un nuovo patrimonio pubblico a disposizione dei cittadini.”
“Big Data, intelligenza artificiale, internet of things. Questo è il terreno in cui la nostra fantasia si può sbizzarrire. Da qui possono nascere nuove imprese, nuovi posti di lavoro, nuovi servizi di successo. Parlo di servizi e non di prodotti perché la tendenza generale e quella che prevarrà nei prossimi è quella delle aziende che non si limitano a fornire un prodotto ma un servizio tagliato su misura del consumatore. Il consumatore del futuro piuttosto che desiderare un’auto, preferirà un servizio garantito, pagato con abbonamento, che gli assicura di potersi spostare con semplicità dal punto a al punto b. E magari questo avverrà con una macchina completamente elettrica e a guida completamente autonoma.”
“Nel Paese della Ferrari e delle Olivetti abbiamo tutte le carte in regola per realizzare nuove invenzioni di questo tipo. Anche la dimensione delle nuove aziende del digitale ben si presta alle dimensioni dell’impresa italiana. Non servono dimensioni mastodontiche, ma piccole imprese unite da un forte spirito di squadra e da intenti e valori comuni. Instagram, il popolare servizio di condivisione delle foto, al momento dell’acquisizione da parte di Facebook dava lavoro a 15 dipendenti, aveva 30 milioni di utenti ed era stata valutata un miliardo di dollari. La differenza col sistema americano è il sistema di venture capital, quindi la possibilità di reperire gli investimenti iniziali per costruire un’impresa attorno a un’idea, e il finanziamento della ricerca da parte dello Stato. Lacune che vogliamo colmare tramite l’azione di governo. La fantasia, come diceva Ferrari, di certo infatti non ci manca.”