E’ stato appena approvato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change il Report speciale sul riscaldamento globale di 1,5°C. Un documento che costituirà un riferimento determinante alla Conferenza sui cambiamenti climatici che si terrà tra due mesi in Polonia.
“Il Rapporto del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), appena presentato dimostra che molte delle disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici in corso possono essere evitate se verrà rispettata la soglia critica di 1,5 gradi centigradi. Si tratta di un obiettivo ambizioso che siamo, però, ancora in grado di raggiungere. Ma serve una rapida e profonda riconversione di tutti i settori dell’economia globale. Domani i ministri europei dell’ambiente si riuniranno a Bruxelles e, insieme a tante altre associazioni europee, abbiamo chiesto loro di dare concreta attuazione a questa speranza. L’Italia può e deve avere un ruolo da protagonista in Europa non solo per tradurre in realtà la promessa di Parigi, ma soprattutto per accelerare la transizione, fondata su efficienza energetica e rinnovabili, verso la decarbonizzazione dell’economia europea. Solo così sarà possibile vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle imprese italiane ed europee”.
Questo il commento del vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, seguito alla pubblicazione del documento approvato dai governi che nel 2015 firmarono l’Accordo di Parigi.
Il Rapporto costituisce la più dettagliata e autorevole valutazione degli impatti dovuti all’aumento della temperatura media globale. Nello studio viene dimostrato, oltre ogni dubbio, che la differenza tra 1.5 e 2 gradi centigradi non è trascurabile e che contenere il surriscaldamento del pianeta entro questa soglia potrà ridurre in maniera significativa i danni climatici (ondate di calore, siccità, incendi boschivi, alluvioni) che altrimenti potrebbero diventare devastanti.
A tal fine “è evidente che servono impegni di riduzione delle emissioni molto più ambiziosi di quelli sottoscritti a Parigi, e invertire la rotta è possibile sia dal punto di vista tecnologico che economico – ha sottolineato Zanchini – Ai ministri che si riuniranno domani, a partire da quello italiano, chiediamo per questo di accelerare la transizione verso un’Europa rinnovabile e libera da fonti fossili. Il Consiglio Ambiente deve pertanto impegnarsi ad aumentare entro il 2020 gli obiettivi europei, in linea con la traiettoria di riduzione delle emissioni compatibile con la soglia critica di 1.5°C, così da poter raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 sulla base delle possibilità e responsabilità di leadership globale dell’Europa”.
“Ogni mezzo grado fa la differenza per le persone e la natura: questa è la realtà sul riscaldamento globale – ha detto il capo delegazione del WWF all’IPCC, Stephen Cornelius – Dobbiamo scegliere un’azione climatica più forte e accelerare la transizione verso un’economia a zero carbonio in tutti i settori: quello energetico, dei trasporti e alimentare – continua – Senza rapidi e profondi tagli alle emissioni di anidride carbonica, ci troveremo davanti a impatti più gravi per gli ecosistemi: dalle barriere coralline ai ghiacciai del mare Artico e molte più specie animali a rischio”.
La notizia confortante è che alcune delle azioni necessarie per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C sono già in corso in diverse aree del globo, ma occorre un’accelerazione e l’impegno di tutti nella stessa direzione.