E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Sustainability, uno studio dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr che mostra come elevati livelli d’inquinamento da polveri sottili in ambiente urbano possano derivare dalla combustione della biomassa legnosa. Nell’articolo vengono riportati dati riferiti agli sforamenti dei valori limite un giorno ogni cinque e alla concentrazione in massa di aerosol sub-micronico superiore a 300 μg al metro cubo, osservati a Dublino (capitale di medie dimensioni). I picchi sono associati a condizioni di freddo e stagnazione dell’atmosfera, quando si consuma più combustibile per riscaldamento domestico e vi è meno dispersione.
“La ‘green agenda’ per limitare l’impatto umano sul clima promuove il passaggio da combustibili fossili a fonti rinnovabili o a basso tenore di carbonio. In termini di riscaldamento domestico, la scelta ricade spesso sulla legna (inclusi i pellets) – ha sottolineato il direttore del Cnr-Isac -. L’impatto di questa biomassa sui livelli di inquinamento va valutato con attenzione se si considera che si prevede che il loro consumo triplichi globalmente dal 2010 al 2030. I risultati di questo studio suggeriscono che sia opportuno introdurre delle regolamentazioni sull’uso della biomassa come combustibile per il riscaldamento domestico e necessario implementare strategie win-win, che prevedano azioni per mitigare il cambiamento climatico e contemporaneamente migliorare la qualità dell’aria”. “Le analisi chimiche ci hanno permesso di identificare le ‘impronte digitali’ delle diverse sorgenti nel particolato analizzato. Il risultato è che il consumo di torba e legna, che a Dublino riguarda rispettivamente il 12% e l’1% delle abitazioni, contribuisce fino al 70% della concentrazione di massa di aerosol sub-micronico durante gli episodi notturni di picco di inquinamento presi in esame”.
L’articolo è stato realizzato con il contributo di Maria Cristina Facchini e Matteo Rinaldi, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac).