Da Bologna a San Francisco per il summit mondiale sul clima. Il governatore dell’Emilia Romagna interverrà come presidente della Conferenza delle Regioni, nonchè presidente del Consiglio delle Città e Regioni europee nella sessione dedicata ai “sistemi energetici sani”. I cambiamenti climatici rappresentano un fenomeno ineluttabilmente attuale e costituiscono una delle sfide più importanti che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Le temperature aumentano, i regimi delle precipitazioni si modificano, i ghiacciai si sciolgono, il livello medio globale del mare è in aumento. Anche gli eventi climatici estremi responsabili di alluvioni e siccità diventeranno sempre più frequenti e intensi. Su questo sfondo si muovono molte Regioni italiane cercando di rispondere efficacemente alle diverse criticità.
“L’Emilia Romagna sta attraversando un profondo processo di trasformazione. Dalla nuova legge verso il consumo zero di suolo, che vede nella rigenerazione delle città e nella riqualificazione degli edifici un motore per lo sviluppo socio-economico del territorio, agli impegni per la mobilità elettrica e sostenibile, le emissioni zero del trasporto pubblico, l’economia circolare, fino alla strategia regionale condivisa con le imprese, le associazioni, i cittadini, per arrivare entro il 2050 alla realizzazione di un obiettivo fondamentale: la riduzione delle proprie emissioni dell’80-90% rispetto al valore del 1990”, a dirlo il governatore della Regione Stefano Bonaccini.
Il presidente della Regione Emilia Romagna è intervenuto in videoconferenza da San Francisco dove si trovava per potare avanti l’impegno dei governi territoriali e delle pubbliche amministrazioni sui veicoli a emissione zero e presentando il nuovo accordo con i principali fornitori di energia che guarda all’installazione di 1.500 colonnine di ricarica per le auto elettriche nei territori emiliano romagnoli (saranno 2.000 entro il 2020).
“Sono fermamente convinto che i governi subnazionali abbiamo un ruolo fondamentale, imprescindibile e unico – ha aggiunto Bonaccini – e che per questo l’accordo Under 2 Mou possa costituire una ‘rivoluzione dal basso’ del nostro modo di vedere e vivere il mondo. Attraverso la collaborazione virtuosa tra i territori possiamo individuare nuovi modelli in grado di coniugare sviluppo e rispetto per l’ambiente in quella che definirei una possibile crescita felice. Credo perciò fortemente nella necessità di compiere azioni concrete, urgenti e ambiziose per ridurre quanto più possibile le emissioni e allo stesso tempo attuare politiche di adattamento al cambiamento climatico. Noi non abbiamo tutte le risposte per questa sfida globale – ha concluso – ma sono convinto che lo sforzo e l’impegno di tutti noi insieme possa rappresentare l’unica garanzia di vedere un mondo decarbonizzato in un futuro molto prossimo. Certo le Regioni e i governi territoriali possono e devono giocare un ruolo decisivo nella lotta al cambiamento climatico”.
Il “Subnational global climate leadership memorandum of understanding” è un protocollo internazionale per il controllo delle emissioni in atmosfera, meglio conosciuto come Under 2 Mou, è stato stilato in preparazione della 21esima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico di Parigi del 2015. Alla base del documento, una dichiarazione d’intenti che impegna gli oltre 20 Paesi, Regioni e territori che lo hanno sottoscritto a contrastare le emissioni inquinanti in atmosfera attraverso gli impegni assunti con l’adesione al protocollo. Azioni che saranno implementate attraverso i programmi di governo regionale riducendo l’emanazione di gas serra e promuovendo le fonti rinnovabili come temi prioritari della propria pianificazione energetica. Tanti infatti “i pericoli per l’ambiente e le economie sia a livello globale sia a livello locale che aumentano il verificarsi di eventi meteorologici estremi, minacciando le risorse naturali, creando spesso impatti sulla salute umana e provocando attraverso la migrazione forzata di intere popolazioni pesanti squilibri sociali ed economici. In questo panorama, decisivo è l’impegno complessivo, prima di tutto internazionale, nello stabilire regole comuni, ma anche e soprattutto l’impegno di ciascun paese e ciascun livello di governo del territorio, dalle Regioni alle Municipalità”.
Al protocollo siglato dalla Regione Emilia Romagna e dallo Stato della California nel 2015, hanno aderito fino ad oggi 206 Paesi, che rappresentano oltre 1,3 miliardi di persone e circa il 40% dell’economia globale. Un impegno volto a ridurre entro il 2050 le proprie emissioni dall’80 al 90% rispetto al valore del 1990, mantenendole al di sotto delle 2 tonnellate pro-capite.