La stagione calda è al tramonto, l’estate sta finendo (come cantavano i Righeira) e il fascinoso autunno, foriero di belle giornate assolate ma non torride e anche di romantiche foglie morte che richiamano amori perduti, è alle porte. Così la copiosa marea dei turisti comincia ad affievolirsi, mentre gli albergatori iniziano a fare i conti, a valutare i guadagni di una stagione che sembra essere stata positiva. Quanto pesa in questo conteggio la controversa tassa di soggiorno, benedetta dai Comuni e avversata dagli stessi operatori turistici? Un’indagine sui ricavi e sull’andamento dell’imposta l’ha fatta Liligo, il motore di ricerca di viaggi, che ha recentemente pubblicato un dettagliato rapporto sul panorama italiano, dal quale emerge che il costo medio più basso per la tassa di soggiorno si registra nel Sud Italia, dove l’importo è di circa 1,70 € a notte per persona, segue il Nord con 1,80 € e chiude, con un importo leggermente superiore, il Centro del Paese con circa 1,90 €.
Ricordiamo a tal proposito che la tassa di soggiorno è stata introdotta nel 1910, abolita nel 1989 e poi inserita nuovamente a partire dal 2009. Pertanto, ogni Comune, a seconda che si tratti di una località d’interesse artistico, storico-culturale o turistico, ha la facoltà di decidere in autonomia la tariffa giornaliera, la durata e il periodo in cui è necessario pagarla. Dal 2009 a oggi, i Comuni che hanno deciso di rendere operativa questa imposta sono passati da 13 a oltre 800, facendo registrare solo nell’ultimo anno un aumento del 13,3% e producendo più di 500 milioni di euro di gettito destinato alla ristrutturazione e alla preservazione del patrimonio culturale delle città italiane.
Come rilevato dalla ricerca di Liligo, sono soprattutto i grandi centri urbani e le città d’arte della Penisola a far registrare gli importi più alti: a Milano, Torino, Venezia, Firenze e Napoli la tassa di soggiorno può raggiungere, infatti, i 5 € a notte per persona. Le città più piccole e le località balneari presentano, invece, costi più contenuti, con alcune eccezioni, come Taormina e le Isole Eolie, dove l’imposta di soggiorno può variare tra 1 € e 5 € a notte per persona, così come accade nella Costiera amalfitana.
C’è da dire, comunque, che, nonostante le contestazioni di casa nostra, nel Vecchio Continente la tassa di soggiorno è piuttosto popolare. Tra le principali capitali europee quelle più convenienti sono Praga e Lisbona, mentre alcune di quelle più dispendiose sono Parigi, dove l’imposta può arrivare fino a 4,40 € a notte per persona, Berlino e Amsterdam, dove la tassa turistica viene calcolata sul 5% del costo del pernottamento.