I mestieri legati ad attività di efficienza energetica si stanno evolvendo nel segno della green economy. A rilevarlo è il Centro Studi Avvenia, società del gruppo Terna operante nel settore, analizzando i dati Inapp e Istat sulle professioni ”energetiche” più innovative. Nel campo delle rinnovabili e del risparmio energetico, rilevano gli esperti, in Italia oggi ci sono circa 6mila occupati. Chi sono? Soprattutto uomini (94%), sotto i 40 anni di età per la maggior parte (53%) e lavoratori dipendenti nel 70% dei casi. Dunque, un ambito lavorativo giovane e per i giovani. Le competenze individuate sino al 2030 richiederanno tecnici in grado di occuparsi di processi di efficientamento in ambito industriale, presso enti pubblici e nell’edilizia civile. Centrale, secondo Avvenia, sarà dunque il loro ruolo nell’edilizia sostenibile, mentre sul piano della preparazione pratica dovranno essere esperti della specifica materia relativa alla diagnosi energetica.
E’ l’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) a sottolineare i possibili sviluppi della figura dell’ingegnere energico, la cui funzione sarà sempre più importante nelle aziende che gestiscano impianti di smaltimento o trattamento dei rifiuti e nelle quali siano presenti processi di recupero energetico. Secondo lo studio di Avvenia, nell’ambito delle professioni energetiche si sta ritagliando uno spazio sempre più considerevole anche quella dell’energy manager, che acquisirà sempre più rilevanza a livello mondiale. Gli ultimi dati Fire, la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia, ci dicono che nel 2017 sono 2.315 quelli nominati (1.564 da soggetti obbligati e 751 dai non obbligati) con una crescita del 6% in 4 anni per i soggetti obbligati e dell’11% in 15 anni, includendo anche le nomine di soggetti non obbligati.
La tendenza ad avvalersi dell’apporto di un Energy manager è così diffusa che anche la Regina Elisabetta è alla ricerca di questa figura professionale per Buckingham Palace. Esemplare in tal senso l’annuncio pubblicato su Linkedin, contenente le diverse richieste di professionalità idonee ad amministrare i beni della Casa reale britannica all’insegna della sostenibilità. Segno che è ormai maturata una vasta consapevolezza da parte dei vertici del Regno Unito della necessità di gestire in maniera efficiente anche i beni di grande rilevanza storica.