E’ iniziato, a livello operativo, il Progetto Asbesto 2.0. Il progetto di mappatura dell’amianto nelle scuole, e nel territorio circostante con un raggio di circa 1 km., utilizzerà i droni, con telecamere ad alta risoluzione, per la rilevazione del materiale in copertura. Basti pensare che, Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), sono almeno 2.400 le scuole italiane che registrano la presenza di amianto sull’intero territorio nazionale.
L’obiettivo del progetto “asbesto 2.0” è quello di perfezionare una metodologia di indagine applicabile su larga scala in tempi ristretti, che preveda l’utilizzo di risorse, strumenti e competenze già consolidate nel campo del Telerilevamento (remoto e di prossimità), in modo integrato e sostenibile.
I principali attori coinvolti nella realizzazione delle attività sono:
- DG STA (Direzione Generale per la salvaguardia del territorio e delle acque ) del MATTM – soggetto promotore e finanziatore del progetto
- PdCM (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica) – soggetto promotore
- SOGESID e ANCI – soggetti attuatori in convenzione con DG STA
- Amministrazioni Locali (Regioni, Provincie e Comuni dei contesti pilota) – partner progettuali
- IMAA CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale) – partner scientifico
- ARPA regionali – partner progettuali
- Altri soggetti attuatori – partner tecnologici e provider di dati satellitari
Al fine di ottenere risultati in tempi ristretti si è partiti da un panel di Province pilota (Alessandria, Pisa, Avellino). Questa metodologia è attualmente in fase di sviluppo con la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ed è finalizzata alla produzione di dati aggiornati ed attendibili sulla sospetta presenza di materiale contenente amianto (MCA).
In questa prima fase saranno considerate e studiate le fonti istituzionali. Sulla base di quanto acquisito, è stato realizzato un geo database di partenza, costituito dalla raccolta sistematica di tutte le informazioni di provenienza istituzionale (MATTM, Regioni, ARPA, Province e Comuni, etc.) ad oggi disponibili sulla presenza di amianto negli edifici, in particolare scolastici.
Successivamente, Il geo DB di partenza sarà oggetto di aggiornamento dei dati mediante acquisizione ed elaborazione di immagini satellitari ad altissima risoluzione (VHR RGB + NI) a cura di operatori specializzati e dotati di competenze tecniche riconosciute a livello nazionale ed internazionale. Il risultato atteso sarà quello di individuare in modo puntuale gli edificati «sospetti» ed indirizzare in modo efficace e sostenibile la successiva fase di dettaglio attraverso l’uso dei droni.