“La piena realizzazione degli obiettivi della Strategia italiana per la banda ultra larga è essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Il riconoscimento e la garanzia dell’effettività dei diritti di cittadinanza digitale passa attraverso la realizzazione di un’infrastruttura di rete efficiente, accessibile e sicura”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in audizione in Commissione Trasporti alla Camera sulle linee programmatiche del suo ministero in materia di poste e telecomunicazioni.
L’obiettivo della Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga, ricorda il ministro, “è quello di garantire entro il 2020 la copertura con reti ultraveloci oltre i 100 Mbps almeno l’85% della popolazione italiana, la copertura ad almeno 30 Mbps alla totalità della popolazione italiana e la copertura oltre i 100 Mbps a tutte le sedi/edifici pubblici, poli industriali, aree di interesse economico e concentrazione demografica, nonché delle principali località turistiche e degli snodi logistici. Negli ultimi anni gli attori pubblici interessanti e gli operatori del settore hanno contribuito alla realizzazione degli obiettivi prefissati. Guardiamo con interesse ad iniziative volte alla creazione di una società della rete unica sul modello ‘wholesale only’ in grado di consentire agli operatori di competere sul terreno dei servizi. Sul piano delle politiche pubbliche occorre fare di più avviando, anzitutto, un ripensamento della governance nella gestione della strategia nazionale. Allo stato attuale vi sono diversi livelli di governance e una molteplicità di soggetti coinvolti”.
“Un’ulteriore attività fondamentale per la realizzazione della Strategia nazionale riguarda la definizione della seconda parte del Piano nazionale banda ultra larga con l’intervento nelle aree grigie impegnando quindi i fondi previsti in delibera Cipe, previa ripresa del dialogo in materia con la Commissione europea. Ci impegneremo in questa direzione partendo dal Cobul e assicurando che questa parte cruciale della Strategia nazionale venga portata a compimento”.
“Sul piano operativo della banda ultra larga – spiega il Ministro – registriamo come dei forti ritardi nella infrastrutturazione delle aree sono stati determinati dai ritardi nei processi per il rilascio delle autorizzazioni che riguardano molteplici istituzioni ed enti (Comuni, Province, Regioni, 5 Sovrintendenze, e attori quali Anas e Ferrovie dello Stato). Vogliamo accelerare il più possibile i processi di autorizzazione favorendo il dialogo tra i diversi livelli istituzionali coinvolti ed assicurando forme più incisive di controllo dello stato di avanzamento delle opere realizzate”.
”Vogliamo immediatamente utilizzare le risorse disponibili, pari a 1,3 mld, per stimolare la domanda di banda ultra larga”. Lo stimolo della domanda di banda ultra larga e di servizi digitali, spiega il ministro, ”è essenziale per giungere in tempi brevi ad una piena digitalizzazione del Paese”. Secondo il Desi Index 2018, ricorda Di Maio, sul fronte della connettività ”l’Italia si colloca terz”ultima seguita solo da Croazia e Grecia. Sebbene la banda larga fissa sia disponibile per il 97% delle case dell”UE, il 25 % di case non ha un abbonamento: nel caso dell”Italia però questo valore è al 43% quindi ben 18 punti più alto della media”.