Il Vesuvio è un ecosistema delicato e, dunque, a rischio. Ecco perché è stato avviato un progetto di videosorveglianza che prevede l’installazione di 35 telecamere lungo i 40 chilometri della dorsale del Parco Nazionale. Progetto realizzato grazie a un finanziamento statale di 230mila euro.
Caratteristiche e finalità del sistema tecnologico attivato sono state illustrate dal presidente dell’Ente dell’area protetta, Agostino Casillo, nel corso di una cerimonia avvenuta nel Castello Mediceo di Ottaviano (Napoli), alla presenza del Ministro all’Ambiente, Sergio Costa, e del colonnello del coordinamento territoriale carabinieri per l’ambiente, Antonio Lamberti, oltre che del Sindaco della cittadina, e presidente della comunità delle fasce tricolori del Parco Nazionale del Vesuvio, Luca Capasso. ”Come Ente abbiamo fatto la nostra parte – ha spiegato Casillo – e in quest’anno abbiamo investito circa mezzo milione di euro per i progetti e la riqualificazione dell’area protetta. Per questo progetto abbiamo chiesto e ottenuto che nei finanziamenti fossero previsti anche la manutenzione degli impianti, e la formazione del personale che si occuperà della videosorveglianza”. Delle 35 telecamere, 10 saranno fisse sulle strade di accesso e i siti considerati a rischio, 15 invece, saranno ‘dome’, cioè capaci di girare e registrare alcuni secondi per ogni visuale. Altre dieci occhi elettronici, saranno in grado di leggere le targhe, e il sistema segnala in tempi rapidi anche le targhe inserite in una ‘black list’, ossia già utilizzate per sversamenti di rifiuti o altri reati. L’impianto, inoltre, come spiegato dai tecnici della Fastweb, che si è occupata di realizzare il progetto, è ”capace di interagire anche con altre tecnologie”, come droni e altri sistemi di videosorveglianza territoriali. Saranno tre le centrali collegate al sistema: una in dotazione all’Ente Parco nazionale del Vesuvio, e le altre due gestite dai carabinieri territoriali e dai carabinieri forestali. ”Sicuramente potremo contare sull’effetto deterrente – ha spiegato Lamberti – ma faccio appello anche al senso civico dei cittadini di avere un comportamento rispettoso dell’ambiente”.
“Le trentacinque nuove telecamere installate nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio serviranno a scovare chi deposita rifiuti, ma anche chi potrebbe dar fuoco al bosco del parco”, ha commentato Sergio Costa. “Se uno non ha niente da nascondere, non protesta contro le telecamere di videosorveglianza, che servono per garantire la sicurezza dei cittadini – ha poi aggiunto il Ministro – Mi aspetto che a questo sistema di videosorveglianza si aggancino anche i Comuni del parco, destinando una parte del proprio bilancio per la sicurezza dell’ambiente. L’altro giorno ho presieduto a Casalnuovo alla presentazione di un sistema di 136 telecamere sul territorio, e spero che i Comuni del parco seguano l’esempio e facciano diventare questi 35 occhi elettronici sempre più numerosi”.