Installazione e potenziamento della videosorveglianza nelle aree maggiormente interessate da situazioni di degrado ed illegalità. E’ quanto prevede il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” sottoscritto dalla Sindaca Virginia Raggi e dal Prefetto di Roma Paola Basilone. Questo documento è il primo atto di quanto previsto dal Decreto Minniti in materia di sicurezza nelle città. Ne dà notizia il Campidoglio in una nota. Il progetto di Roma Capitale sarà successivamente esaminato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché dagli uffici del Ministero dell’Interno che valuteranno la finanziabilità del progetto. “Continua con la Prefettura di Roma una proficua e concreta sinergia per innalzare il livello di sicurezza in alcune delle aree più sensibili e a rischio della città, sia del centro che delle zone più periferiche”, spiegano ancora dal Campidoglio.
La realizzazione del progetto consentirà di avere a regime un capillare sistema di videosorveglianza che sarà a supporto delle forze dell’ordine per la prevenzione e il contrasto della criminalità diffusa e di qualsiasi forma di illegalità, oltre che per assicurare il rispetto del decoro urbano. “La sicurezza è uno dei temi centrali sui quali è necessario mettere in campo i mezzi e le soluzioni tecnologicamente più efficaci”, afferma la sindaca di Roma Virginia Raggi. Il posizionamento delle telecamere proposto deriva da un confronto con le Forze dell’Ordine e con la Polizia locale che a livello territoriale, in base agli indici di criminalità, ha individuato le seguenti aree: Parco del Colle Oppio; Parco dei Ravennati, area verde adiacente la stazione di Ostia Antica; Giardini Nicola Calipari di Piazza Vittorio; Piazza dei Giureconsulti nel quartiere Aurelio; Nuovo Mercato Esquilino; Largo Preneste; Piazza Euclide; Piazza Benedetto Cairoli; Piazza Marconi nel quartiere Eur; Porta Maggiore; Piazza Conca D’Oro; Viale Carlo Ferdinando Quaglia a Tor Bella Monaca; parcheggio della stazione ferroviaria di Ponte Galeria; viadotto di Corso di Francia. All’individuazione hanno contribuito anche alcuni Comitati di quartiere.