La battaglia contro l’amianto, che tanti lutti ha arrecato al Paese, continua. E’ recente un’importante proposta del neo ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per dare risposte sempre più convincenti ai cittadini sulla mappatura, la bonifica, il monitoraggio, la ricerca, relativi a questa letale sostanza che minaccia gravemente la salute pubblica: l’istituzione di una cabina di regia unica sull’amianto.
“Dobbiamo mettere in campo le migliori tecnologie e lavorare con i progetti di eccellenza italiani in questo settore. Non possiamo più aspettare”, ha dichiarato il ministro, commentando con favore i dati dell’Osservatorio nazionale amianto, presentanti qualche giorno fa, che richiamano l’attenzione su questo tema a volte in secondo piano e dai quali emerge che, a oggi, sono state censite 370mila strutture dove è presente amianto, di queste 50.744 sono edifici pubblici, 214.469 edifici privati e 20.296 siti industriali. Secondo Costa, pertanto, ognuno è chiamato a fare la propria parte: i ministeri competenti, gli amministratori pubblici, gli imprenditori, le associazioni, il servizio sanitario, i cittadini. Perché il dramma amianto “riguarda migliaia di persone sotto il profilo sanitario, previdenziale, lavorativo, sociale e umano. I numeri ci dicono che circa 32 milioni di tonnellate di amianto sono ancora sparse per il Paese e ci sono zone d’Italia dove la mappatura non esiste. Scuole, ospedali, edifici pubblici in generale: in molti casi è ancora presente. È giunta l’ora, quindi, di riformare la normativa – poiché la legge che venticinque anni fa ha messo al bando l’amianto in Italia mostra i segni dell’età e, soprattutto, per una parte importante è rimasta inascoltata e inapplicata. E vano è stato il tentativo della scorsa legislatura di approntare un testo unico omogeneo. In questo momento l’amianto ci fa zoppicare, per dirla con un eufemismo – ha sottolineato – e ci preoccupa in particolare la ricaduta sanitaria e ambientale della presenza di amianto sul territorio. Non è pensabile – ha concluso- che il sistema Italia ancora s’interroghi sul come definire la questione amianto, non ce lo possiamo permettere per il bene dei nostri cittadini”.