Nessuna retromarcia sul codice appalti, controlli sulla ricostruzione post-sisma e giubileo della misericordia, e crescita “esponenziale” delle segnalazioni whistleblowing. Questi gli aspetti salienti della relazione annuale dell’authority anticorruzione presentata al Senato dal presidente Raffaele Cantone che ha fatto il punto sulle verifiche e le segnalazioni arrivate all’ente. Aprendo la sua relazione ha ringraziato il presidente della Repubblica che, “con il suo autorevole magistero, non manca mai di indicare la corruzione come un male assoluto da combattere”. Rispondendo poi alle critiche fioccate in questo periodo, Cantone ha detto: “Non riteniamo che l’Autorità debba essere destinataria di nuovi poteri e funzioni, ma che sia piuttosto messa in condizioni di poter svolgere quelle attribuite. Da parte nostra – ha aggiunto – continueremo a lavorare con il massimo impegno fino al 2020, quando questo Consiglio terminerà il suo mandato, per far sì che la prevenzione s’imponga, diventando un indispensabile strumento di efficienza del sistema e non un intralcio burocratico“.Secondo il magistrato, la materia degli appalti “ha certamente bisogno di scelte chiare da parte del nuovo legislatore e il rilancio del sistema dei lavori pubblici necessita non solo di regole semplici e comprensibili, ma anche stabili, per consentire alla burocrazia il tempo di digerirle per applicarle in modo corretto”. Cantone ha poi sottolineato come a poco più di due anni dall’emanazione del nuovo Codice appalti “non si vada ancora nella direzione auspicata. Su alcuni aspetti – ha detto – anche per non sempre giustificate critiche si è già fatta marcia indietro con il correttivo 2017; sono riapparse, per molti interventi, deroghe ad hoc e di recente alcuni hanno persino richiesto l’abrogazione del Codice, senza che nemmeno le più interessanti novità siano entrate in vigore”.Nel 2017, “sono pervenute oltre 5190 segnalazioni concernenti appalti di lavori, servizi e forniture, con un ulteriore incremento rispetto ai 4372 del 2016″. Nel dettaglio “per il settore dei lavori, risultano pervenuti circa 1.700 esposti e aperte 500 istruttorie; per il settore dei servizi e delle forniture, sono pervenute 3490 segnalazioni con 585 istruttorie aperte” e nel corso dell’anno “l’Autorità ha proseguito l’attività di vigilanza sul mercato dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”. In particolare “in seguito alla presentazione di segnalazioni sono stati avviati procedimenti istruttori diretti ad accertare l’effettiva sussistenza delle criticità prospettate dagli esponenti, sia rispetto alla fase di aggiudicazione che con riferimento all’esecuzione del contratto”. E sono sette le segnalazioni che l’Autorità nazionale Anticorruzione ha inviato a Governo e Parlamento “nel corso del 2017 e due nei primi tre mesi del 2018, riguardanti, prevalentemente, i contratti pubblici e la trasparenza”.“Di particolare rilievo sono risultate le azioni correttive che Roma Capitale ha intrapreso relativamente al sistema di governance delle società partecipate dal Comune“. Un percorso collaborativo che Anac definisce “virtuoso con la riattivazione del tavolo tecnico anche per il 2018”. Affermazione, questa, che, alla luce del recentissimo scandalo connesso alla costruzione del nuovo stadio, potrebbe suonare paradossale…”La vigilanza su segnalazione è stata senz’altro quella che ha maggiormente impegnato l’Autorità, avendo riguardato, nel corso del 2017, 241 procedimenti, di cui ne risultano definiti 197 nel periodo di riferimento, mentre per 44 è ancora in corso l’attività istruttoria. Anche per l’anno 2017, i procedimenti hanno riguardato in gran parte i comuni; il resto delle segnalazioni ha avuto ad oggetto, per lo più, enti locali, aziende sanitarie locali e/o aziende ospedaliere, società partecipate”. L’elevato numero di segnalazioni riferite alla regione Lazio riguardano per il 50% amministrazioni locali (regione, province, comuni, asl) per il restante 50% ministeri, fondazioni, società.
Cantone ha riferito anche della crescita “esponenziale” delle segnalazioni whistleblowing inviate all’Anac, ossia le ‘soffiate’ dei dipendenti relative a possibili irregolarità, illeciti o condotte corruttive. Dai 16 protocolli aperti nel 2014 che generarono l’apertura di 3 fascicoli, si è passati a 200 protocolli nel 2015 con 125 fascicoli; 252 protocolli nel 2016 con 174 fascicoli e 893 protocolli nel 2016 e 364 fascicoli. A febbraio e marzo 2018 sono pervenute 113 segnalazioni su piattaforma informatica, che garantisce il trasferimento di dati in maniera riservata.
Per quanto riguarda la provenienza, la relazione indica che da Regioni ed enti locali arriva il 39,33% delle segnalazioni; da università, scuole e istituti di formazione il 21,35%; da aziende sanitarie e ospedaliere il 13,48%; da società pubbliche il 10,11%; da altre amministrazioni ed enti pubblici il 7,87%. Per quanto riguarda invece il tipo di irregolarità segnalata, il 20,54% è relativo all’adozione di misure discriminatorie da parte dell’amministrazione o dell’ente; il 16,96% incarichi e nomine illegittime; il 15,18% corruzione e cattiva amministrazione, abuso di potere; ancora il 15,18% appalti illegittimi; il 9,82% concorsi illegittimi; l’8,04% conflitto di interessi; il 6,25% cattiva gestione delle risorse pubbliche e danno erariale; il 5,36% mancata attuazione della disciplina anticorruzione; il 2,68% assenza di procedure per l’inoltro e la gestione delle segnalazioni o adozione di procedure non conformi.