Nel mondo ci sono 700 milioni di persone che non hanno facile accesso all’acqua potabile. Circa la metà di questi vive in Africa, soprattutto nel Sud Africa, con conseguenze devastanti dal punto di vista sanitario.
Gli scienziati hanno calcolato che entro il 2025 quasi due miliardi di persone vivranno il problema della scarsità idrica “assoluta”, ossia con una disponibilità sotto la soglia dei 500 m3 all’anno a testa. Sappiamo che il 97,5% dell’acqua presente sulla terra è salata, quindi solo il 2,5 è dolce e, di questa, solo lo 0,1 è accessibile all’uomo. Per contro, la popolazione mondiale cresce a un ritmo superiore rispetto alla capacità della risorsa di rigenerarsi e rendersi disponibile. Ecco, dunque, che l’acqua è un bene limitato che non va sciupato e non va inquinato.
La sfida è stata raccolta da Legambiente che rilancia ai giovani e ai meno giovani, con la campagna nazionale ‘Un mondo di gocce’. Realizzata con il sostegno di Fondazione con il Sud, questa campagna intende sensibilizzare rispetto al tema del risparmio idrico e aumentare la consapevolezza dell’acqua come bene prezioso, da trattare con cura e non sprecare.
A partire da ottobre, ‘Un mondo di gocce’ entrerà in tutte le scuole di ordine e grado con seminari, giochi, sperimentazioni e concorsi per fare toccare con mano ai ragazzi il valore dell’acqua, mettendoli di fronte a un argomento più complesso di quanto si immagini, per renderli consapevoli degli effetti delle loro azioni e del loro stile di vita sulle sorti del pianeta, infatti, tutti abbiamo un’’impronta idrica’ difficile da immaginare.
Anche il nostro Comune può fare la sua parte, adottando regolamenti edilizi che obblighino a prevedere la separazione delle acque grigie da quelle bianche, ossia a destinare al riuso l’acqua proveniente dai risciacqui in cucina e in bagno come quella piovana, per esempio, per irrigare i giardini o lavare le automobili, piuttosto che per alimentare lo scarico del water. Proprio su questo tema si concentra il primo appuntamento di Un mondo di gocce previsto per il 20 giugno a Roma, con un convegno dal titolo “Sos acqua. Le città e i territori alla sfida del clima”, organizzato con Unipol.
Un secondo convegno affronterà invece il delicato rapporto tra mondo dell’agricoltura e uso della risorsa idrica. Non tutti sanno che la metà dell’acqua che si consuma nel nostro Paese è destinata all’agricoltura, dove ancora oggi, purtroppo, si utilizza in modo assolutamente irragionevole. Esistono sistemi irrigui a bassa pressione, che consentono di ridurre le quantità necessarie del 10% garantendo lo stesso risultato. Allo stesso tempo va incentivata la raccolta delle acque meteoriche in serbatoi e cisterne per usarla nei periodi di siccità e la manutenzione degli impianti di irrigazione per scongiurare perdite, senza dimenticare i tanti sistemi di coltivazione oggi possibili grazie alle nuove tecniche che richiedono un uso meno intensivo dell’acqua.
“Ci rivolgiamo in particolare ai ragazzi, che sono il veicolo migliore di conoscenza e sensibilità sui temi ambientali, perché crediamo che sappiano riconoscere il valore di un mondo più giusto e sostenibile – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Oggi il tema dell’acqua, come risorsa importante e da tutelare, è di estrema attualità e tocca da vicino le vite di tutti. Non è solo l’Africa che lotta per avere acqua potabile, è anche l’alluvione disastrosa che si porta via le case vicino alla nostra, come la siccità che distrugge i raccolti nei campi della pianura padana. I cambiamenti climatici, i cui effetti sono già tangibili, impongono un deciso ripensamento delle politiche di gestione e del nostro stile di vita: adottando piccole accortezze quotidiane ed eliminando gli sprechi, possiamo contribuire alla gestione sostenibile di un bene così prezioso”.