La modifica intende garantire che l’Ufficio disponga dei mezzi necessari per operare in stretta collaborazione con la Procura europea al fine di individuare le frodi perpetrate in tutta l’Unione europea e di svolgere indagini al riguardo. Le modifiche proposte saranno inoltre utili alla definizione degli strumenti di cui l’Olaf potrà disporre per svolgere indagini amministrative. Questo riguarda in particolare i controlli e le verifiche, l’accesso alle informazioni sui conti bancari e gli strumenti per combattere le frodi nel settore dell’Iva.
La Procura europea e l’Olaf lavoreranno in stretta collaborazione per garantire, attraverso i loro mandati distinti ma complementari, che tutti i mezzi disponibili siano utilizzati per contrastare la frode e proteggere il denaro dei contribuenti.
Negli Stati membri che partecipano alla Procura europea, le indagini serviranno ad agevolare il recupero amministrativo, così in tal modo verrà integrata l’impostazione della Procura fondata sul diritto penale, in stretta consultazione con la Procura stessa. Qualora venissero scoperti eventuali reati, l’Olaf li comunicherà alla Procura europea e ne sosterrà le indagini su sua richiesta.
L’Ufficio continuerà altresì a svolgere indagini su irregolarità non fraudolente (per le quali la Procura europea non sarà competente) in tutti gli Stati membri. Nel 2016, tali irregolarità hanno rappresentato il 93% di tutte quelle segnalate, con un’incidenza finanziaria pari a circa 2,58 miliardi di euro. La modifica prevede, poi, alcuni chiarimenti che potranno rafforzare l’efficacia delle indagini amministrative dell’Ufficio, sulla base della recente valutazione effettuata dalla Commissione.
La nuova proposta comprende, infine, norme volte a migliorare lo svolgimento di controlli e verifiche sul posto, che in un certo senso rappresentano l’elemento centrale dei poteri dell’Olaf e sono determinanti per scoprire elementi di prova che permettano di confermare o smentire una presunta condotta illecita. Essa prevede di concedere all’Ufficio per la lotta antifrode l’accesso alle informazioni sui conti bancari per individuare i flussi di denaro in meccanismi sempre più sofisticati di truffa e di fornire gli strumenti necessari per adempiere al mandato nel settore dell’Iva.