“Il Veneto continua a mantenere il suo ruolo di leader nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, e continua anche nel 2017 la crescita della raccolta differenziata: siamo ormai vicini all’obiettivo del 76% sul totale. Obiettivo che ci eravamo posti nel Piano di gestione rifiuti per il 2020”. Così all’Adnkronos l’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin fa il punto, più che positivo, sull’andamento del riciclo dei rifiuti in Veneto.
“Nel 2016 abbiamo conquistato il primo posto tra le regioni italiane, e stando ai primi dati di preconsuntivo 2017 – sottolinea Bottacin – credo che saremo in testa anche per quest’anno, visto che la tendenza della raccolta differenziata e quindi del riciclo è in crescita. Oggi in Veneto va in discarica solo il 4% del totale dei rifiuti, una percentuale quasi nulla, che va a finire nei due termovalorizzatori presenti in regione, a Padova e Schio”.
“Se il Veneto conferma la sua eccellenza nella gestione dei rifiuti urbani – spiega Bottacin – è grazie all’impegno degli enti locali e dei cittadini. Il sistema di gestione, così come è oggi strutturato, anticipa e realizza gli scenari dell’economia circolare, in cui la materia viene riutilizzata il più possibile. In questo senso non è negativo neppure l’aumento del 2% dei rifiuti prodotti nel 2016, in considerazione del fatto che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con oltre 65 milioni di presenze annue, e il dato è indice di crescita del tessuto produttivo”.
Il Veneto riafferma, dunque, il suo ruolo di leader nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, e prosegue anche nel 2017 la crescita della raccolta differenziata: è quanto emerge dalle prime proiezioni e dal monitoraggio dei flussi effettuato dall’Arpav. L’analisi evidenzia che in Veneto i Comuni continuano a contribuire alla gestione dei rifiuti in modo efficiente e secondo un modello ormai consolidato. La produzione resta fondamentalmente stabile a 2,2 milioni di tonnellate, con segnali collegati all’aumento dei consumi.
L’incremento è riconducibile dalle prime proiezioni ai flussi delle frazioni differenziate. La produzione procapite del rifiuto residuo non differenziato resta infatti contenuta entro i 120 Kg/abitante anno, pari a circa 330 g/abitante/ giorno. La percentuale di raccolta differenziata si mantiene su livelli molto elevati nello standard nazionale, con un incremento che porta l’Arpav a ritenere che sarà mantenuto il primo posto nella compagine nazionale, superando il 72,9% raggiunto nel 2016.
Si evidenzia altresì un’evoluzione del sistema verso l’aumento delle amministrazioni che applicano la commisurazione del servizio alla quantità di rifiuti prodotti in linea con l’applicazione del principio comunitario ”chi inquina paga”. L’Arpav segnala inoltre interventi crescenti dei Comuni anche nella prevenzione in particolari settori evidenziati come focus anche a livello comunitario nel pacchetto sull”economia circolare, per esempio sullo spreco alimentare.
In quasi ogni provincia i gestori hanno infatti attivato iniziative di sensibilizzazione sul recupero delle eccedenze alimentari, sia presso i punti vendita della grande distribuzione, sia presso i ristoratori con campagne dedicate alla family bag. Una fitta rete di associazioni,tramite la presenza di 16 empori della solidarietà, voluti dalla Regione Veneto, garantisce il riutilizzo degli invenduti per fini sociali. A questo si affiancano attività dedicate ad una corretta alimentazione e alla nuova cultura del riuso/riutilizzo.
Sempre i Comuni, in quanto stazioni appaltanti, giocano un ruolo fondamentale di leva al mercato dei beni riciclati grazie agli acquisti verdi (GPP) e i criteri minimi ambientali (CAM) resi obbligatori dalla riforma del codice degli appalti. I decreti di approvazione di questi criteri ambientali coprono molti settori, dall’edilizia e l’illuminazione pubblica fino ai servizi ospedalieri e di ristorazione pubblica e rappresentano ormai una parte rilevante del budget di spesa del settore pubblico.
Resta importante il settore del recupero, in particolare quello dei rifiuti organici che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e un riferimento, non solo nazionale, di economia circolare. A partire dal rifiuto umido si produce energia elettrica, energia termica utilizzata per scopi civili e sanitari (es. Ospedale di Este) e biometano, quest’ultimo utilizzato come carburante anche per i mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti. Infine, l’Arpav ricorda che tanno per essere emanate le nuove Direttive sull”economia circolare che modificano l”approccio alla gestione dei rifiuti e per le quali il Veneto può dirsi già preparato e in linea con gli ambiziosi obbiettivi proposti.